A gentile richiesta e approfittando del mood “pulizie di primavera”, ecco alcune foto di casa mia prima e dopo l’intervento del ciclone-homestaging (il racconto completo qui). Come vi avevo anticipato, soprattutto per la sala, è stato abbastanza facile migliorarne l’aspetto: è bastato fare un po’ d’ordine e far sparire tutte le carabattole che la presenza di una duenne in casa impone. (No, non è del tutto vero: in realtà sono spariti anche tutti i libri e quello non è stato semplice, anzi ha quasi sostituito la palestra)
Ah: la maggior parte degli accessori portati dalle due homestager è di Ikea, quindi non servono milioni, solo un po’ d’occhio e un po’ di gusto.
Iniziamo dalla sala, poi la camera.
La sala: prima
La sala: dopo, vista generale e dettaglio
Insomma, finisce che a rovinare una casa è la cultura…
E tu pensa quei poveretti che non leggono, ma comprano i libri “perché arredano”. Un disastro.
Mica male, però secondo me togliendo i libri ci ha perso. Mica sarà meglio lasciando solo un’enciclopedia lì per figura???
Mi hai aperto un mondo. Ho in programma di cambiare casa,i tempi sono lunghi (un paio di anni perche’ venga pronta quella nuova), comincio a studiare l’homestaging perche’ rendere piu’ appetibile la casa da vendere mi sembra una grande idea, la applico pero’ solo all’ultimo momento perche’, si sa, durerebbe mezza giornata!
ok per il nuovo tappeto e per lo spostamento dei divani. Però togliere i libri mi sembra un vero peccato! Preferisco una libreria viva a un’esposizione di vasi… non fa molto showroom?
Evidentemente sono destinata a vivere nel caos!
Daniela
tanto carina e fighetta, eh, ma io preferisco la selva di libri del prima, sullo scaffale; tanti ripiani per metterci solo quattro cosette? E poi il divano bianco con i bambini piccoli è un proprio un must ;)
a pensarci bene quasi quasi da grande faccio il Omstagista anch’io
Il fatto è che negli Usa l’homestaging spesso si fa a casa già lasciata; la si lascia lì “in esposizione” per chi viene a visitarla per un eventuale acquisto (ma anche per l’affitto). Spesso sono le stesse agenzie immobiliari che lo offrono, come servizio in più. Anche se Amy, una delle homestager, mi ha detto che quando i tempi non coincidono alcuni vivono in queste “case museo” anche per mesi, con i libri e i soprammobili già inscatolati in vista del trasloco.
In realtà negli Stati Uniti lo fanno non solo per vendere la casa a prezzo più alto ma anche per vendere tuto quello che ci mettono dentro. Avevo un’amica che lo faceva, a pagarla non era l’agenzia immobiliare ma la percentuale ricavata dalla vendita degli oggetti e dei mobili. E vi assicuro che non era poco…
dando per scontato che una libreria senza libri non ha ragione di esistere … ma gli elefanti con la proboscite abbassata non portano sfiga?
In tutta sincerità non capisco. Per acquistare casa normalmente non si guarda se è in ordine, se ci sono le tende o simili, a meno che non si acquisti una casa già arredata.
Si guarda piuttosto la metratura, la funzionalità, lo stato in cui si trovano i servizi, le piastrelle, il riscaldamento, l’impianto elettrico, l’ascensore e il posto auto…
@ JillL: l’ho sentita anch’io questa degli elefanti con la proboscide abbassata!