Tenete presente che sono in ritardo di un mese circa e che ormai questa pila che vedete è stata sostituita da un’altra, altrettanto torreggiante. E che ho ancora indietro il comodino dei libri per i bambini. Ma siccome in questo mucchio ci sono molto libri belli e almeno due meravigliosi, ci tengo a parlarne, anche se al volo.
Iniziamo da Trieste. Città meravigliosa scoperta tardivamente (a novembre, grazie alla mia docenza all’Università Sissa), della quale mi sono innamorata all’istante. In un ristorante (buono) ho scoperto Tre giorni a Trieste, guida double face: da una parte, gli itinerari della Trieste di oggi. Se lo capovolgi, una guida del 1858, con font e immagini d’epoca. Delizioso. Mi ha tenuto compagnia nell’ultimo viaggio a Trieste anche Finn’s Hotel, raccolta di racconti di Joyce illustrata dal fumettista Casey Sorrow. Come si scrive negli annunci immobiliari? “Per amatori.” Ecco, io ho amato molto. Chiude la triade triestina Covacich con Trieste sottosopra. Una guida poetica e sorprendente; nella quarta dice che vi farà scoprire una Trieste quasi carioca ed è vero. Bello e utilissimo.
Proseguiamo con le Selected stories della Munro. In inglese fanno quasi paura, perché se pensi alla potenza già in traduzione, nella sua lingua la Munro scarnifica. Non scarnifica ma segna – positivamente – la Byatt che devo alla stessa amica di Covacich. Prima le Tre storie fantastiche (la seconda e la terza sono adatte anche da leggere ai bimbi, garantito), poi il capolavoro Possessione. Mi dicono che in lingua originale è molto difficile da leggere, comunque queste traduzioni sono ottime.
E arriviamo al capolavoro dei capolavori, Stoner. ne avrete giù sentito parlare in tutte le salse, ecco, se leggete giudizi entusiasti, credeteci. È da quando ho letto Le correzioni che un romanzo non mi faceva così male. Leva la pelle. Quindi, nella mia scala di giudizi, è magnifico.
Inventare Twitter di Bilton l’ho letto anche e per parlarne alla Social Media Week. Stupisce il piglio romanzesco con il quale Bilton, peraltro eccellente e documentato giornalista, ricostruisce la storia dei fondatori di Twitter. Colpi di scena, lotte intestine, cattiveria pura. Parla di tutti noi, direi.
Il mio gatto ha sempre ragione è stata un a pausa divertente in un comodino intenso. È l’opera prima di Kwon Yoonjoo della quale avevo già letto il secondo, Il mio gatto, io e il senso della vita (comodino di Natale). Imprescindibile, per gattari veri.
Meraviglioso La storia di un matrimonio, un libro sorprendente dove nulla, nulla è come sembra. Capolvgimenti continui ti tendono incollata fino all’ultima pagina. Un trattato universale sull’amore, coniugale e non.
In Salter speravo di trovare un altro Stoner, per intensità . L’ho trovato per maestria di scrittura, frasi cesellate, un’opera di scultura costante volta a togliere il superfluo. Meno a livello di narrazione. Anche se la storia è molto intrigante, ma dopo Stoner è stato difficile fare “wow”.
Infine, alla base, un libro tattile e visivo, che è un piacere sfogliare. L’Atlante delle isole remote sul mio comodino ci starà per un bel po’. Fa sognare come sognava Salgari, come sognavamo da bambini, come bisognerebbe ancora e sempre sognare.
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Il comodino dei libri per Natale
I libri di Natale per i bambini