Passi gli anni a dire che sei stanca, quanto sei stanca, che vita è. E prima c’era solo il lavoro, poi la casa, poi una figlia, diomio troppe cose e che ritmi e non arrivi da nessuna parte, non ce la fai più. Da qualunque parte ti giri è la stessa litania, come sa bene anche MacKenzie MacHale:
I’ve been exhausted since I was 30. Everybody’s exhausted.
Passi le serate con gli amici, tutti rigorosamente esausti come te, a fantasticare di quando finalmente mollerete tutto. Io apro un chiringuito sulla spiaggia, io un ristorante, io una ludoteca che queste povere madri lavorando come lavorano, dove le sbattono ‘ste sante creature? La ludoteca è la soluzione, non c’è mai crisi, ci metti due lire, la affidi a due educatrici e vai che fai i soldi facili.
– Dalla spiaggia!
– Dalla spiaggia, certo, ahahah!
C’è chi pianta la vigna, chi prova con la gastronomia, chi dice io lascio tutto e leggo, leggo, leggo libri fino a sfinirmi, chi è convinto di fare i soldi vendendo orride bamboline di pezza o terrificanti manufatti all’uncinetto su Etsy, chi ha per le mani, invariabilmente, la startup del secolo – la startup, certo. Mica un’idea qualunque.
Io mi ritiro in campagna. Io apro un bed and beakfast nel casolare di nonna, io vado a Malindi, io in Ecuador che ho letto che ci si vive bene.
Piani B su piani B, sogni su sogni, poi finisce la cena e il giorno dopo si ricomincia di nuovo di corsa, di nuovo frustrati, dentro la metro che puzza a pestarsi i piedi e a ringhiare, il dito sulllo smartphone, le cuffie nelle orecchie, incazzati, cupi, perché sì vorrei tanto, ma come si fa, la vedi questa città com’è, mica ti permette di far rallentare la giostra, di farla girare ai tuoi ritmi; o sulla giostra ci stai sopra oppure scendi e ciao, ma anche scendere è mica facile, il mutuo, gli impegni, la carriera, poi le soddisfazioni, insomma no, non è possibile, non posso proprio mollare ora, io ho un lavoro, io ho delle responsabilità , io ho degli obbiettivi.
Poi, un giorno, si dimette il Papa.
E tu cosa ne pensi? Io credo che sia stata una scelta coraggiosa…quanti avrebbero avuto il coraggio di farsi da parte, di scendere dalla giostra? è il momento di rallentare….
Ne penso quello che ho scritto. Passiamo la vita a credere di essere indispensabili e che senza di noi il mondo crollerebbe, poi si dimette il Papa.
questo post? Lo trovo semplice… e geniale :-D
Mi permetti? Post spettacolare. :-)
Prima di tutto perché sulla gente convinta “di fare i soldi vendendo orride bamboline di pezza o terrificanti manufatti all’uncinetto su Etsy” mi sono ribaltata dal ridere, visto che, ahimè, ne conosco anche io, e della specie molesta (“guarda la mia nuova creazione! seguimi su facebook! seguimi su twitter! seguimi su pinterest! ti è piaciuta? clicca mi piace! rituìtta! ripinna!”).
Ma più che altro perché da quando ho sentito la notizia del Papa ho pensato che in effetti conferma qualcosa in cui ho sempre fermamente creduto, e cioè che in qualunque postaccio di lavoro c’è sempre, e dico sempre, la porta di emergenza con la scritta “exit” sopra. Sempre.
Poi si dimette il Papa. E il nostro Piano B rimane li’ a guardarci,ammiccante, rassicurante e lontano…
(un’altra impigliata nella ragnatela milanese)
Il papa, ops, l’ex papa è un grande lasciatemelo dire… ma poi vorrei dire questo : avete mai aperto un bar un ristorante un baretto sulla spiaggia un agriturismo ? sapete quante pratiche burocratiche, oltre a quelle “fisiche” , dovrete affrontare? una volta aperto avete fatto il piano della sicurezza sul lavoro? e il piano dell’autocontrollo sulla sicurezza alimentare? ma perchè gente “con la penna in mano” ha questa idea che aprire un ristorante o un bar o peggio ancora un agriturismo, perchè mio nonno diceva “cau fante a tera a l’è bassa e a vegne ogni giurnu sempre ciù bassa” (caro ragazzo la terra è bassa e ogni giorno viene sempre più bassa) sia una cazzata da fare mentre si sta sulla spiaggia e dentro ci metto uno che lo manda avanti… quando questo non si mette in mutua, o in ferie o in permesso retribuito o non va a donare il sangue che ha diritto ad un giorno di riposo pagato o va a fare lo scrutatore che poi ha diritto ad un giorno di riposo pagato, oppure in maternità che allora sono 5 mesi senza contare l’allattamento ect ect . Poi arrivano gli sceriffi con i controlli… e l’asl, i nas l’ispettorato del lavoro, l’agenzia delle entrate, l’inail, l’inps, i vigili annonari, la polizia, i carabinieri, la finanza e forse ne sto dimenticando qualcuno … Datemi retta continuate a tenere la penna in mano oppure al prossimo conclave candidatevi a papa :)
Io dalla giostra dopo molti anni, alla fine, sono scesa. Non potevo lamentarmi e poi continuare ogni giorno esattamente come prima. Mi sentivo ipocrita con me stessa, prima che con gli altri.
Sorprendentemente si sopravvive. Perché, diciamocelo, in fondo io pensavo che non avrei comunque superato i primi mesi. Che certe cose non sarei stata in grado di affrontarle.
Perché in effetti bisogna fare i conti anche con molte altre questioni: che il piano B ad esempio non funzioni come pensavamo, oppure che sia necessario cambiare ed adattarci, mettere in discussione tutto, fare meno soldi, meno carriera…
Ricominciare da capo non è certo rilassante come si immagina. Forse non paga sotto molti punti di vista, ma di certo si è più sereni. Almeno con sè stessi. ;-)