Barcellona, città delle donne

D’accordo, è anche la città dei gay, con festival, locali e quartieri dedicati alla comunità glbt. E mi sta benissimo. Ma per come l’ho vista io, permettetemi un po’ di spirito di corpo, questa magnifica e divertente città sempre in movimento è colorata di rosa.

Ho passato una settimana a studiare spagnolo e intervistare i protagonisti della vita catalana (notturna e non). E ho scoperto che è una donna la responsabile delle relazioni esterne dell’ufficio del turismo, Maria Luisa Albacar, tipa vitalissima che è partita dall’Italia, ha vissuto anni negli Usa, ora è in Catalogna e ovviamente, dato anche il lavoro che fa, conosce la città palmo a palmo. Ah sì, e non contenta di parlare perfettamente italiano, inglese e spagnolo, si sta laureando in portoghese.

E’ una donna il segretario generale della Camera di Commercio di Barcellona, Livia Paretti, che vive in Catalogna da anni, parla un perfetto catalano e mi ha fatto scoprire Laie , una deliziosa libreria-ristorante.

E’ una donna anzi una ragazza (ha la mia età, 34 anni, quindi è una ragazza…) Sonia Graupera, catalana doc, che si occupa della Fiera di Barcellona e appena ha un po’ di tempo fa dei viaggi fantastici (Vietnam, Venezuela…) e tutte le mattine fa jogging sulle colline alle spalle della città.

Ed è una ragazza anche la mia amica ed ex collega Noelia Fernandez, general manager di Yahoo! Spagna , che lavora tra Madrid e Barcellona. E per caso, sfogliando il supplemento della domenica di El Pais , ho scoperto che tutta Internet in Spagna è rosa: Marìa Clavo guida eBay e Olga San Jacinto è la direttrice finanziaria di Google.

Non mi sono dimenticata di parlare dei barrios di Barcellona, dei tapas bar e dello shopping, ci mancherebbe: anzi ho una lista di indirizzi più o meno segreti da condividere.

Però la prima riflessione che mi è venuta in mente è questa. Non per lamentarmi sempre delle scarse possibilità di carriera della donne in Italia (ma un po’ anche sì), però pensando a queste ragazze di successo, al clima fantastico (tutta la settimana sole e 20 gradi), al fatto che in due fermate di metro sei al mare, mi è venuta tanta voglia di cercare un lavoro lì.

Piccolo problema: ho iniziato adesso a parlare spagnolo e mi dicono che per trovare un buon lavoro è “molto apprezzata” la conoscenza del catalano.

Va beh, e che sarà mai? In fondo è una lingua romanza similissima all’italiano. E poi a dire “Binvinguts” e “Adeu” ho già imparato

4 thoughts on “Barcellona, città delle donne

  1. Mea amiga, puedo venir con ti? Hablo español perfecto, y Barcelona es una Genova pequeña. :D

    Bentornata a casa, ci sei mancata. :)***

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