Facciamo finta di niente mentre compiliamo diligentemente il questionario che valuta il nostro grado di dipendenza da nicotina (“Quante sigarette fumi?” “Qual è la migliore della giornata?” Il mio risultato è dipendenza “forte” e ti pareva).
Fingiamo disinteresse mentre ci scambiamo opinioni e racconti sul vizio (“Io esco anche alle due del mattino a comprarle se sono senza” “Io invece fumo se mi alzo nel cuore della notte per fare pipì”) ma in realtà ogni tanto alziamo furtivamente gli occhi per spiarci e trovare sui nostri visi gli inequivocabili segni della smoker’s face, ossia la faccia di chi fuma da più di 10 anni.
Che è una specie di incubo, un elenco dei terrori femminili o il sogno di un chirurgo plastico, a seconda dei punti di vista. Letta di fila sembra la ricetta per una pozione da sabba di Nocciola la strega:
zampe di gallina, rughe accentuate, labbra segnate dagli inconfondibili taglietti verticali, borse sotto gli occhi, guance cadenti, colorito asfittico.
Manca solo la coda di rospo e la pelle di salamandra, per dire. La descrizione gelasangue dovrebbe fungere da deterrente per le donne, tra cui le fumatrici sono sempre più numerose (una su quattro a Milano, parliamo di circa 130mila). Sapendo bene che lo spauracchio della malattia funziona fino a un certo punto (io fumo da una vita e quando sento le litanie bronchite-enfisema-tumore l’unica reazione è toccare ferro e cercare una sigaretta: demenziale, ma funziona così), il comune di Milano insieme alla Lega contro i tumori, a Manager Italia e alla DDI, Associazione Donne Dermatologhe Italia ha deciso di fare leva sulla bellezza sciupata dalla nicotina con il progetto pilota Smettere ti fa bella. Bellezza batte fumo 1-0.
Insomma, un po’ perché dopo quasi vent’anni della mia vita passati con la sigaretta fra le labbra vorrei davvero smettere, un po’ perché le rughe cominciano a esseci davvero, un po’ perché Riccarda Serri, la dermatologa portavoce dell’inziativa è una davvero in gamba, che ha abbandonato da un mese i suoi due pacchetti al giorno per questo progetto e non ti fa le lezioncine saccenti tipiche dei medici antifumo, stamattina mi sono messa in fila per il mio screening dermatologico.
Con grande sollievo la dermatologa mi dice che la mia pelle, nonostante i maltrattamenti da fumo, non dimostra più dei miei anni. Autostima salva, per oggi.
Seguirà colloquio con lo psicologo della Lilt e con il dietologo. Perché questo progetto, oltre a promettere una pelle più liscia (e la salute, sì, lo so, ma vedi sopra), vuole esorcizzare la grande paura delle donne che smettono, ossia ingrassare come una mongolfiera.
Quindi, se siete fumatrici tra i 30 e 65 anni, seriamente intenzionate a smettere, oggi e per tutto il weekend in Piazza Duomo a Milano, dalle 11 alle 18:30, c’è l’unità mobile delle dermatologhe DDI (riconoscibili perché portano splendide scarpe rosse, come nel manifesto dell’iniziativa).
60 fumatrici verranno selezionate per il programma, della durata di circa 10 mesi (aiuto!) che prevede quattro controlli dermatologici per dimostrare la reversibilità dei danni da fumo (e quindi, credo, incentivare ancora di più la strada del non ritorno alla sigaretta) più quattro controlli del peso e dell’alimentazione.
Io ci provo.
Anzi, siccome mi conosco e so che, se lo tengo per me, fra due giorni sarò in piena scimmia e avrò già cambiato idea, faccio un annuncio pubblico e prometto di raccontare i progressi anche sul blog.
Hai visto mai che dove non è riuscita la bronchite, potè la ruga.
In bocca al lupo! Vedrai che questa sarà la volta buona! Però correggerei con: dove non è riuscita la salute della gatta, potè la ruga ;-)
dai ci devi riuscire per te per la gatta per le rughe e anche per me (se ce la fai tu ci riesco anche io. Vai e
racconta …..mamma clara
In bocca al lupo, Bli. Anche se, a dire il vero, l’unica volta che ti ho visto non mi sembravi in situazione da allarme-ruga ;-)
Je: crepi il lupo! Si può dire a un’animalista?
Corrado: Grazie, è esattamente ciò che una donna vuole sentirsi dire! Ma dove mi hai visto?
MammaClara: lo faccio solo perché così smetti anche tu. Quindi regolati di conseguenza…
Alla Fiera del libro, in coda per gli accrediti. Dovresto anche avere un mio biglietto da visita. Questo invece non e’ quel che un uomo vuol sentirsi chiedere :-)
Ma certo, perdonami! Magari non sarò in emergenza ruga, ma in emergenza Alzheimer di sicuro!
e dillo che ci sei andata solo per via delle splendide scarpe rosse (sperando che fossero un gadget per le partecipanti :lol: )
certo se mammaclara volesse dare l’esempio … :D
JillL: Ebbene sì, mi hai scoperto! Purtroppo, niente gadget :-( Per quanto riguarda l’esempio, da noi facciamo al contrario: è la figlia che deve darlo alla mamma ;-)
Si tifa per te!
Se serve, vi racconto come si sta se non si reespira….. ;-)***
dontyna: grazie, l’appoggio mi servirà di sicuro. E poi più gente lo sa e più mi vergognerei se non ce la facessi…
Princy: tu hai già fatto abbastanza con quella foto di qualche mese fa…!
Siamo tutti con te.
Che bella cosa! In bocca al lupo!!!!