Ovvero, frasi che ho giurato e spergiurato, per trent’anni di vita, che non avrei pronunciato nemmeno sotto tortura e che invece mi sono sorpresa a ripetere più volte nel corso dell’ultimo anno (e non siamo nemmeno arrivati al momento dei compiti a casa).
Brava, spalmati il gelato sulla maglietta. Tanto c’è la mamma che lava.
Esci dall’acqua, che hai le labbra viola.
Come sarebbe “voglio alzarmi?” Ma se non hai mangiato niente!
Guarda che disordine hai lasciato in cameretta. Se non raccogli i tuoi giochi… (inserire blanda e inutile minaccia a piacere).
Devi stare sempre vicina a mamma e papà .
Prima finisci la carne, poi avrai il gelato.
Vai a lavarti le manine.
No, il Tigro non c’è. Ha detto che andava a fare un giro (è la mamma che non lo trova, ovviamente).
Non dire le bugie (detto dopo avergliene appena rifilata una, vedi sopra).
No, non te lo compro.
Smettila di toccare tutto.
Un altro succo di frutta? No, bevi l’acqua, che disseta di più.
Basta caramelle.
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Mangia che ci sono bimbi che muoiono di fame (Ancora non l’ho detta)
Dammi la mano quando attraversiamo la strada (Certo che sì)
Se ti fai male poi ti dò il resto (Mia versione: “Non fare così che poi ti fai male e piangi”)
Non mettertelo in bocca, eh! (Cèlo)
Se non la smetti lo dico a papà (Il di lei padre è, se possibile, ancora meno autorevole di me, per cui è una minaccia assolutamente inutile)
Se proprio vuoi piangere, ti dò io una ragione per farlo (Un grande classico, come ho fatto a scordarla? Però ancora non l’ho detta).
Come ti ho fatto, ti disfo (ebbene sì).
Mangia che ci sono bimbi che muoiono di fame.
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no dai…esci dall’acqua no!
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Quella ancora non l’ho detta (i bambini che muoiono di fame). Esci dall’acqua sì, ma a mia discolpa devo dire che ho fatto un pesce, non una bambina.
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e "dammi la mano quando attraversiamo la strada"?
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"se ti fai male poi ti dò il resto"
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aggiungo.
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"Sei andata a lavarti le manine" me l’hanno detta fino a verso i 10 anni, quando ho risposto "va che anche se non me lo ricordi lo so da me che prima di mangiar eè buona norma lavarsi le mani. (E, per inciso, mani e non manine.)". Comunque non citi "non mettertelo in bocca, eh!", che a me veniva detto ogni qual volta portavo un oggetto al di sopra del livello delle spalle, cosa che mi ha causato una sindrome da "panico da oggetto ingollato" che mi colpisce ogni volta non trovo qualcosa, sia pure un attaccapanni.
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Non bere tutta quell’acqua in una volta, ché ti vengono le rane nella pancia.
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Ah, poi c’era "non giocare con l’acqua fredda che ti vengono i reumatismi". Sic.
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@gatto mia madre me lo dice ancora, con un’adorabile inflessione romanesca@alice: i reumatismi, da piccola?
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"se non la smetti lo dico a papà"……………….mamma krumira
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e poi verrà il tempo di "fìnche sarai sotto questa cappella farai quello che diciamo noi"; "questa casa non è un albergo", "all’una a casa, sennò non esci più per un mese" ecc ecc
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A me pare tipo la base dell’educazione, a parte "Sporcati pure, tanto c’è mamma che lava", che è una lamentela legittima. Non vorrai mica crescerla come una selvaggia obesa intossicata dagli zuccheri delle caramelle?
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@gatto nero…questa la prenoto io
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No, no, anzi, sono molto orgogliosa del fatto che mia figlia adori frutta e verdura e non conosca le bibite gassate, è solo che questa strana sensazione di déjà vu mi turba, come mi turba sentire la mia voce pronunciare certe frasi.
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Credo sia per questo che mia figlia è diversa: io le parlo come ad un’adulta, queste frasi non me le sognerei nemmeno :P
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Cioè, non le devi mai dire di fare nulla, fa tutto da sola? E’ diversa sì, allora.
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No, le dico le cose come si fa ad un’adulta. Nel senso "Se sporchi poi pulisci tu" e lo fa, "io mi alzo perchè ho finito di mangiare, e tu?" "Questa cosa non si rompe, perchè per comprarla mamma ha lavorato" etc. Non sopporto tanto gli "infantilismi", forse perchè a trattarli come due disadattati ci sono già i nonni e i parenti vari :)
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io ne ho una sola spiegata per bene una volta e poi mia più ripetuta "se tu sei brava io sono più bravo di te se tu sei cattiva io sono più cattivo di te" un pò nazista ma è bastata questa:)
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Luca, te la copio.
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Acc, sto crescendo mia figlia come una disadattata e non me n’ero neppure accorta, meno male che c’è Friendfeed!
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e soprattutto tanta sana onestà papà ma babbo natale esiste?
“vuoi la risposta da bambini o da grandi’” da grandi “no”
Ma no, Bli, ognuno li cresce come vuole :) Poi non è detto che un metodo funzioni con tutti i bambini. ;)
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"non andare laggiù che c’è l’uomo nero" con variante "non andare là che c’è il cane nero" oppure nelle fasi iniziali, "non andare là che c’è il memme cattivo"!!!:)
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ve lo dico così non per tirarmela ma ha appena preso 92/100 all’esame di organizzazione e planning eventi e si presenta con 24 crediti alla maturità
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Era solo per sottolineare: "Era un post ironico" :-)
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Ecco, ad esempio Veru, io questo genere di frasi che instillano paure li eviterei. Perchè tanti adulti hanno ancora paura del buio, anche a 25/30 anni.
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potete battere i mouses grazie grazie non c’era bisogno
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(stasera provo la frase di Luca, giuro!)
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@Barbara-BlackCat: io non ho figli ma giuro che semmai dovessi averne quella del memme gliela dico perchè m fa troppo ridere:)
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ma il memme, sarebbe?
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@Blimunda: il verme ovvero una cosa brutta e pericolosissima
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mio padre, ovunque sia spero stia bene, aveva questa sana abitudine di dirmi "non ti preoccupare tanto quando farai i 18 anni ti faccio tutto un conto e poi me li restituirai con calma" era una frase buttata li per scherzo, però detta in circostanze molto precise. Ho passato il 18 anno aspettandomi un piano di rientro dei capitali quasi ogni giorno
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"se proprio vuoi piangere, ti dò io una ragione per farlo" (va detta con la mano già quasi alzata, per aumentare l’effetto drammatico)
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nella versione genovese mia madre (specialmente alla presentazione dei risultati scolastici "cumme to fou te derfu" come ti ho fatto di disfo anche se derfu ha più traduzione in distruggo
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la nonna rincorreva mamma attorno al tavolo o con il matterello o col ferro da stiro. versione live di: io ti ho fatto. io ti disfi
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Io ti hai fat, io ti disfi (mancano i circonflessi, ma il concetto è lo stesso anche in friulano).
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mi è stato anche detto che per dissuadere i bambini dal fare le boccacce esiste la formula "guarda che se passa un angelo e ti vede rimani così per sempre". il mio compagno, cresciuto da nonna calabrese, è una miniera di proverbi e simili (e di conseguenti traumi)
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non indicare le persone con il dito….ah no questo lo dice al me il moroso :)
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“Non me ne frega niente di quello che fanno gli altri!” (…loro hanno i loro genitori, voi dovete ascoltare quello che diciamo io e Papà, etc etc)
Ciao! Sono una che è già arrivata al momento dei compiti a casa e passo qui oggi per la prima volta. A presto
“Così impari la prossima volta ad ascoltarmi” (detta con lieve tono sadico)
“piantatela di urlare!” (detta urlando)
(e mi ero pure fatta una lista anche io tempo fa, ma non la trovo più…)
anch’io arrivo per la prima volta su segnalazione di Flavia e aggiungo:
“noi non stiamo ridendo”
:-D
Ciao, per chi capisce l’inglese, qui http://www.youtube.com/watch?v=CXgoJ0f5EsQ c’è una bella lista completa di frasi dette dalle mamme…. buon divertimento!
ma guardate che casino/bordello/caos c’è in questa camera!
ma cosa vi cheido in fondo? solo di occuparvi delle vostre cose!
e chi ci pensa poi? io, sempre io!
vorrei sottolineare che i miei figli non sono neanche adolescenti, ma si comportano come se…
e io anche
Io parlo per ossimori:
«Amoooooooooreeeeee! Corri piano, se no sudi!»
«Piccolo mioooooo! Grida sottovoce, che svegli papà!»
«Stai fermo, girati!»
Post delizioso… :-)
Ai miei figli quando cadevano ed iniziavano a piangere come matti:
— vieni qui che ti aiuto ad alzarti —
i bambini smettevano di piangere e si alzavano venendo da me, per ricominciare a piangere…
— visto che ti sei alzato da solo e che avevi smesso poco fa di piangere?? non è niente, dai…..Mamma da un bacino e ti passa tutto!!!!!
Auguri !
Tutti grandi classici.
Ma come pensavi di non dirle mai “basta caramelle” oppure “no che non te lo compro”?
Se avessi un figlio non gli direi altro dalla mattina alla sera. Voglio mica un “cinno” (come si dice a Bologna) grasso e consumista :-)
mettiti la maglitta di lana!
E la frase: “Questa casa non è un albergo!”. Anche se manca ancora un pò, ma temo che prima o poi arriverà il momento…
Ciao Gabry
ps= post strepitoso!
“La maglietta di lana”. “Piantatela di urlare”, detto urlando. Ma certo. Come ho fatto a dimenticarle?
La prima volta che mi sono ascoltata urlare a Bea: “Non serve a niente, uarlare”, mi sarei gettata dal balcone.
Grazie, i vostri commenti sono favolosi!