Qui a Finale Ligure dove sono c’è appena stata la prima edizione della Fiera dell’editoria indipendente di qualità . E già questa è una bella cosa, anche se a occhio molte presentazioni sono andate diserte. Il turismo stile allegra famigliola, qui in maggioranza, predilige (o è costretto a) giostre, trenini e bancarelle di zucchero filato e croccante. Però, mentre curiosavo fra i banchi di Piazza Vittorio Emanuele II ho trovato una deliziosa raccolta di articoli di Jack London a uso e consumo degli aspiranti scrittori, edita da Minimum fax: Pronto soccorso per scrittori esordienti. E niente, sono rimasta fulminata. Per l’incredibile attualità , intelligenza, sarcasmo, verità di articoli scritti tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900. Ne trascrivo qualche assaggio, ma vi suggerisco, se siete lettori abituali di libri, quotidiani, periodici, se lavorate nell’ambiente, se vorreste lavorarci, se siete anche minimamente interessati all’argomento, di acquistarlo e leggerlo tutto.
E allora tu, giovane scrittore, hai qualcosa da dire o credi soltanto di avere qualcosa da dire? Se ce l’hai, nulla potrà impedirti di dirlo. Se sei in grado di pensare cose che al mondo piacerebbe sentire, la forma stessa del pensiero già ne è l’espressione. Se pensi con chiarezza, scriverai con chiarezza; se i tuoi pensieri sono meritevoli, altrettanto meritevole sarà la tua scrittura. Ma se il tuo modo di esprimerti è scadente, è perché i tuoi pensieri sono scadenti; se è limitato, è perché tu sei limitato. Se hai le idee confuse e ingarbugliate, come puoi aspettarti di esprimerle con lucidità ? Se le tue conoscenze sono scarse o poco sistematiche, come possono le tue parole essere chiare o logiche?
E, citando l’autore Grant Allen che, ricordando i suoi inizi stentati, suggerisce ai giovani di occuparsi di tutto, ma non di letteratura:
Intelligenza per intelligenza, su nessun altro mercato vi capiterà di vendere le vostre capacità per un guadagno tanto misero. Non datevi alla letteratura se possedete capitali sufficienti a conprarvi una bella ramazza, ed energia sufficiente a impossessarvi di un crocevia libero.
E infine, questa illuminante citazione sul mondo delle riviste (nota bene: è tratta da un articolo pubblicato su The Critic nel settembre 1902, sì, millenovecentodue):
La vena di vigliaccheria tanto condannata sui quotidiani torna ad affiorare nelle riviste. La popolarità è la nota chiave. Gli inserzionisti portano i soldi; la diffusione attira gli inserzionisti; la rivista garantisce la diffusione; problema: che cosa bisogna pubblicare sulla rivista in modo che possa garantire la diffusione che attira gli inserzionisti che portano i soldi? Perciò il direttore editoriale è dominato dal direttore commerciale, che tiene d’occhio la diffusione. […] E la diffusione dev’essere vasta, in modo che gli inserzionisti siano tanti, in modo che siano tanti anche i soldi. Perciò il direttore editoriale fa pubblicare sulla sua rivista ciò che un gran numero di persone vuole leggere. Non fa pubblicare ciò che dovrebbero leggere, dato che il suo compito è quello di assecondare i gusti altrui, non di formarli.
Niente di nuovo sotto il sole, eh? ;-D Magnifico. L’ho ordinato subito su ibs.
lo lessi. Aiutami. Lo ho perso. Lo sto cercando tra i libri con la costa nera ma non lo trovo. Sbaglio colore?
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Blu. Bluette, per l’esattezza. Scritte bianche. Snello.
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le grandi intuizioni valgono per l’eternità! baci
Eccezionale. Me lo procuro subito.