Perché, se la lingua parlata, ma anche scritta, tende al principio del minimo sforzo (abbreviazioni, tempi verbali semplici, lessico ridotto all’osso, sì, anche l’orrida “k” al posto di “ch”), molte persone si ostinano a scrivere il verbo essere con l’apostrofo, < e' > anziché < è >?
Non si rendono conto che sono due battute anziché una?
E perché sono le stesse che scrivono < pò > con l’accento anziché con l’apostrofo < po' > e, interrogate al proposito, rispondono: “è per fare prima”?
Almeno siate coerenti, diamine.
Io lo facevo perché quando iniziai a digitare su una tastiera le lettere accentate non esistevano proprio. Non nella lingua italiana, sulla tastiera.
Poi continuai per mantenere la compatibilità (sai i newsgroup).
Alla fine decisi di utilizzare le accentate, ma in epoca molto recente, dopo anni di blogging.
In ogni caso il tempo di scrivere un’accentata sulla tastiera è certamente paragonabile alla doppia pressione di due tasti che si usano invece molto più spesso.
Le vocali le premiamo in continuazione, sappiamo bene dove sono, l’apostrofo idem. Le lettere accentate già molto meno, non si usano spesso e cambiando tastiera molte volte sono in posizioni differenti.
Premere due tasti noti spesso richiede meno tempo che premerne uno dopo un’accurata ricerca sulla tastiera.
Uso la tastiera inglese, quindi dipende da quanto tempo ho – ovvero se posso usare il codice ASCII, e/o dalla presenza o meno di tastierino numerico (ALT+232 e così via).
S.: quindi, confermi la legge del minimo sforzo.
Stef: beh, ovviamente con una tastiera non italiana il discorso è diverso. Con la tastiera italiana, credo che tutti dovrebbero essere un po’ meno pigri e rispettare di più la nostra lingua. Ma forse è una battaglia persa…
Quando anche io mi sono imbestialito con s. per ragioni simili, lui mi ha fatto notare la tastiera del suo pc aziendale: english, niente accentate. Quindi ce ne sono almeno altri 5.000 nelle sue condizioni.
Per quello che riguarda invece e’ / è anch’io sono figlio del tempo che imponeva regole di cortesia per la compatibilità tra sistemi e ancora oggi uso entrambe le modalita’, a caso – come si vede ;-)
marco: vuoi dire che tra la tastiera inglese e la cortesia, mi hai risolto un mistero della sociolinguistica? Sono certa che per alcuni sia così. Resto però della mia idea, ossia che in molti altri casi trattasi di pigrizia e scarso rispetto per la lingua.
C’è anche da dire che con l’apostrofo risolvi ogni problema di accento acuto/grave/apostrofo. Perché tanti sono quelli che scrivono pò al posto di po’.
hanno un iphone.
Allora sempre per la stessa legge del minimo sforzo, perché quasi tutti scrivono qual è con l’apostrofo???????? A questo punto risparmiassero energia visto che si scrive sempre senza:))))
Mettiamola così: per gli ignoranti, non c’è legge che tenga. Con buona pace della sociolinguistica, amen.