Succede un po’ come a scuola, credo. Quando passi alla classe successiva, guardi con sufficienza i “primini” che arrivano, impacciati e goffi, e tu ti senti infinitamente superiore.
Stessa cosa con la gravidanza. Quando ci sei dentro, tocca a te ascoltare l’interminabile elenco di suggerimenti non richiesti e insopportabili luoghi comuni che nemmeno tua nonna buonanima. Quando il bimbo nasce, hai fatto un po’ di esperienza (o almeno così credi) e la pancia tocca alle amiche, è il tuo turno di trasformarti in Giano Bifronte sputasentenze. O invece, di cogliere l’occasione per dimostrrare un’intelligenza e un’empatia superiori.
Siccome io mi sono morsa lingua più volte perché stavo per pronunciare, di fronte a un’amica panzona, le famose parole: “Secondo me dovresti…” o, peggio, “Io, invece, facevo così”, ho deciso di scrivere un mini galateo a uso e consumo delle già mamme che parlano con un’amica primipara, attempata o meno.
1 Il topic “peso accumulato in gravidanza” è tabù. Come dice la Regina, never complain, never explain. Mai e dico mai chiedere quanti chili l’amica ha messo su. Nemmeno tramite velate allusioni, che poi velate non sono. Eccezione: se lei ci tiene a vantarsi di “aver preso solo 4 chili”, fatele i complimenti di getto, senza questionare sulla sua taglia da balena bianca. Mente, d’accordo, e probabilmente sa di mentire: ma se serve a farla star meglio, chi siete voi per toglierle l’illusione?
2 Ha deciso per il cesareo? Ditele che così soffrirà meno. E’ una talebana del parto naturale a tutti i costi anche se aspetta tre gemelli podalici? Concedetevi solo un “Se preferisci, certo, avrei già valutato i pro e i contro”. Qualunque sia la vostra idea in proposito o le vostre scelte, esprimerle con troppa veemenza non le farà cambiare opinione ma riuscirà solo a farvi discutere. Le donne a volte sai sono scontrose, dice il poeta, e in gravidanza lo sono di più. Vi ricordate com’eravate voi? Ecco.
3 Stesso discorso per l’allattamento. E’ un altro argomento del genere “Chi tocca muore”. Ognuna ha la sua idea e si è sicuramente documentata approfonditamente prima di prendere una decisione. Parlate solo se interpellate direttamente.
4 Vostro figlio ha iniziato a camminare/parlare a raffica/andare al nido/passare da una febbre a una gastroenterite a un raffreddore/giocare con i coltelli/arrampicarsi su ogni pezzo di arredamento tentando di spaccarsi la testa più volte al giorno. Anche se lo pensate davvero, trattanetevi dal dirle “Più crescono, peggio è” o la trita “Bambini piccoli, problemi piccoli”, eccetera. A parte che lo scoprirà da sola. Se iniziate a dirglielo ora, quando tornerà a casa con il pupo e si sentirà come tutte noi stanca e inadeguata, il solo pensiero di dover affrontare ancora il peggio la getterà nello sconforto più cupo. Per lo stesso motivo, evitate come la peste la frase “Goditela, finché è nella pancia, che dopo vedrai”. Goditela? E come potrebbe godersela, con la pancia di un capodoglio, la stanchezza cronica e magari le gambe gonfie? Tacete, dai.
5 No splatter, please. Solo pochi mesi fa vi hanno tormentato con racconti horror di episiotomie, spruzzi di sangue sul muro della sala parto, travagli di ventiquattrore, mariti svenuti e cordoni ombelicali attorcigliati tipo nodo di Gordio. Ora che ne siete fuori, volete cominciare voi? Ma per favore. Mettetevi un allarme mentale che vi blocchi non appena iniziate a parlare di contrazioni, spinte e tagli.
6 Rendetevi disponibili a donare i vestitini e i giochini di vostro figlio (spesso le mini scarpine o i body “taglia zero” sono nuovi di pacca, ancora nel cellophane o indossati solo due volte, per cui molto graditi). Non insistete, però: c’è chi non ama il second hand oppure ha già la casa invasa da oggetti di sorelle e fratelli già figliati. Non citofonate con uno scatolone di abiti smessi solo perché non avete più posto in cantina, per dire.
7 Ogni tanto, comprate un regalino solo per l’amica incinta. Una crema (non necessariamente antismagliature, magari anche qualcosa di più voluttuoso), un rossetto, un reggiseno di pizzo che la focalizzi sul “dopo”, quando tornerà a essere una donna e non una mucca svizzera. In mezzo alla cascata di bavaglini, sonagli e “oggetti transizionali” per il pupo che riceverà ogni giorno, un pensiero per lei, con un packaging da adulti, senza ochette e gattini, sarà una boccata d’aria fresca.
8 Statele vicino. Lo so, voi avete la vostra vita, il lavoro, la casa, e con il pupo a volte crollate sul divano alle 9 di sera senza nemmeno la forza di comporre un numero di telefono. Però la vostra amica è lì, con una pancia a mongolfiera, spesso annoiata, magari in preda alle tipiche ansie preparto. Mandatele una mail, un sms, passate a trovarla, fatela divertire. Ne ha bisogno.
9 Diversificate gli argomenti di conversazione. Non è facile, lo sapete: ci siete passate anche voi. Soprattutto gli ultimi due mesi eravate un monolite che rigettava ogni argomento non inerente a parto, puerperio, allattamento. Insistete. Portatele dei libri not children related. Nutrite la sua mente di panzona con altre cose che non siano gli estrogeni, a costo di passare per insensibili. Un giorno capirà e vi ringrazierà .
10 Infine, andate a trovarla in ospedale solo se siete molto in confidenza o sapete che a lei fa davvero piacere. Altrimenti aspettate che vi inviti a casa, quando sarà abbastanza tranquilla da ricevere visite. Le improvvisate, nei primi giorni dopo il parto, non sono molto gradite. E possibilmente, evitate di portarvi dietro il vostro adorabile cucciolo con la tosse o il naso che cola tipo rubinetto aperto, ché le neomadri, si sa, sono ansiose e protettive come leonesse e vedono microbi ovunque. Spesso, a ragione.
ti volevo dire da un po’ che quel meraviglioso bagnoschiuma blu, che amo con tutta me stessa, è stato usato ben due volte, di cui una con pennica nella vasca.
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da cui si evince che io sarei una specie di mostro che le amiche incinte farebbero meglio a evitare. però a me, se avessero parlato un po’ più sinceramente del parto e dell’allattamento, sarebbe servito molto.
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la battaglia pro cesareo vs. tuttanatura è un must
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poi ci sono le amiche che non hanno mai figliato, che si sentono ancora ventenni (ma all’anagrafe ne hanno 35) e che pensano di sapere tutto, dico tutto, da come dovresti stare, a come dovresti crescere tuo figlio, alla scelta dei pannolini (usa e getta o lavabili) per non parlare della scelta del nome, e che quando inizi il settimo mese ti dicono: " ah, da adesso in poi ogni momento è buono"… Solo io ho amiche così?
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Sara: le avevo anche io. Poi ho smesso. :P (Ho deliberatamente scelto di infilarmi nella piccola categoria "se mi chiedi un parere sul pupo te lo do altrimenti mi faccio i fatti miei".)
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Vabbè, Bli, che dire? Ti adoro. :-)
serena: due volte, con due rigazzine, è già un record. Senti il Guinness se te lo omologa.
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Sara: la madre delle amiche così è sempre incinta. Sono ovunque.
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sara: una delle cose che mi sono state più utili al mondo è una mail di gaia pure un po’ pulp. fanno comodo pure le amiche mostro, eccome.
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sara: una delle cose che mi sono state più utili al mondo è stata una mail di gaia pure un po’ pulp. fanno comodo pure le amiche mostro, eccome.
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io ho avuto uno scambio postumo al telefono con ex collega che aveva avuto un parto devastante. ci siamo raccontate ogni minimo orrendo dettaglio, è stato catartico.
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le amiche mostro e ciniche che sdrammatizzano, eccome. Quelle mostro con il ditino alzato, un po’ meno, però.
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urca, roba per stomaci forti. Io non ce la farei.
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Aggiungo anche tutte le donne che in metropolitana non ti cedono il posto e ti guardano male: quelle sono uno dei misteri da fatima per me ;)
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Martedì ero a pranzo con un’amica gravidica. Abbiamo parlato di maglia, dit raduzioni dal giapponese, di Totoro, di cucina, del golfino che sta facendo per la sua bimba… Abbastanza variati gli argomenti?
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pensa che io mi sono sentita ingannata dal corso preparto, dove non si parlava altro che di respiri profondi e posizioni improponibili nella vita reale.
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Alice, avrei da ridire sul golfino. (non metto faccine ma: scherzo!)
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io sul gravidica (idem con faccina)
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a me ‘sta cosa che queste poi tornano a casa e al pensiero che i figli daranno problemi vengono gettate nello sconforto più cupo e come puoi non sentirti in colpa per questo in un momento così delicato ed eccezionale di questa impresa eroica mi fa venire in mente quel proverbio sui figli che li fanno anche i gatti.
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e poi: se andate a trovarle in ospedale, portate una cheesecake.
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@Blimunda, il golfino l’ha introdotto lei, anzi, l’ha estrodotto dalla borsa e mi ha detto "Secondo te, come le cucio le spalle?". ^_^
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Taleggio?
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ma tu le mamme gatto mica lo capisci quello che dicono, magari sono un frigno continuo.
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ma tu i gatti mica lo capisci quello che dicono, magari sono un frigno continuo.
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Sushi e whisky!!!
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checcentra, le mamme gatto si mangiano anche la placenta.
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invece della cheesecake.
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anch’io insisterei sulla cheesecake
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daaaaai, fai il fratellino.
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ROTFL! Stamattina un’amica russa mi ha raccontato che quando ha partorito l’ostetrico le ha messo davanti agli occhi la placenta e le ha chiesto "Signora, vuole portarsela a casa" e lei, che aveva partorito in serenità, gioia e letizia, è quasi svenuta alla vista della placenta!
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ma perchè non ti fanno fare una trasmissione televisiva? saresti perfetta
mangiano anche le prime cacche (sempre le mamme gatto). Io voto sushi e jamón serrano.
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lardo. di. colonnata.
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ah, i gattini a tre mesi sono autonomi e fuori dalle palle
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bisognerebbe fare uno studio sul numero medio di commenti ad argomento creature superato il quale compare la parola cacca.
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bisognerebbe fare uno studio sul numero medio di commenti ad argomento creature dopo i quali compare la parola cacca.
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proponiamo una tesi di laurea, magari.
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ma se i figli umani si levassero dalle palle a tre mesi vi toccherebbe procurarvi una vita, o almeno un po’ di buone scuse per essere così eroicamente sotto pressione. so mica se conviene.
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in effetti. Forse sarebbe ancora più faticoso, sai mai.
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non so. io sono troppo superficiale per questo tipo di pressioni
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"trattamento ridarelli"non è un libro sulla cacca :)
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grazie Bli, lo stampero’ e divulghero’… :)
Perfetto.
Un concentrato di buon senso :) Complimenti, come al solito un gran post :)
Grandioso. Ho una bimba di pochi mesi e con questo post mi vengono in mente i 10 comandamenti che tutti si sentivano di enunciare gratuitamente e insistentemente fino allo sfinimento. Mi ricordo anche 2 particolari che mi sono rimasti impressi: 1)gli auguri per il dolce evento li fanno solo alle madri (forse è capitato solo a me), i padri diventano invisibili per 9 mesi; 2) le bastonate verbali più grosse se le danno tra donne alla faccia della solidarietà. Buon parto e buona gravidanza a tutte le future mamme.
Ecco. Che io già vado di lacrimoni quando la Placida Signora gradisce le scemate che scrivo (in generale). Ma poi, quando la causa è giusta, quando il post m’è sgorgato andando in rewind con il pensiero a chi certi drammi li ha visti live (e non semplicemente scritti su un blog), l’emozione è doppia. Tripla. periodica, direi. Un grazie grande così (allarga braccia fino a stirare i muscoli completamente), per le Donne, con le Donne.
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grazie di queste letture,adesso mi ci tuffo buona giornata
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Deliziosissimi, anche se qualcuno un pò triste. Ciao Mitì buon Sabato e Domenica.
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grazie Mitì, ogni volta resto stupita. Ti bacio forte.
Ps: Il collettivovoci aspetta anche te e ovviamente ti ringrazia :)))
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