Il galateo del decoro natalizio

Il mio guru del bon ton Nicola Santini, non pago di avermi offerto il galateo del regalo riciclato (a proposito, ci siamo quasi: leggetelo attentamente e poi scattate a rimpacchettare maglioni color ocra taglia XXL, doppioni e doni non voluti), conoscendo la mia idiosincrasia per la paraphernalia kitsch che accompagna le vituperate feste di Natale, mi invia il galateo del decoro natalizio. Ho qualche brivido, ma eccolo per voi.

Innanzitutto questo è l’unico momento dell’anno in cui, se invitati in una casa di persone noiose appena entrati si può dire che palle. Purché lo si faccia rivolgendosi all’albero di Natale…
Decorazioni: c’è chi sceglie di fare dell’albero un album di ricordi facendo un mix and match di tutto ciò che proviene dalla famiglia o da una collezione che si arricchisce di anno in anno, così ognuna acquista significato e c’è l’emozione puntuale ed evocativa, ogni volta che si apre una scatola di adobbi…
Saranno romantici i fidanzatini che in un albero di ridotte dimensioni avranno aggiunto una palla a testa per ogni anno del loro amore: più grande sarà l’albero, più palle lo decoreranno. Se dopo anni di amore anch’essi arriveranno alla fatidica: che palle anche quest’anno è Natale, forse sarà il caso di cambiare decorazione oppure partner…
E c’è chi invece ogni anno cambia addobbo, ispirandosi alla moda del momento, al gusto, o all’interior design della casa. Sono coloro che specie in periodi come questo, avranno una benedizione in più: quella dei commercianti, che avranno venduto non due palle, ma magari 50.
Ai cattolici ricordo che l’albero è un simbolo laico, c’est à dire: non c’è religione. Chi rammenta che in primo luogo Natale significa nascita di Gesù, invece, si ricorderà di allestire un presepe. Non importa che sia simile ad una scenografia di Spielberg, con le casine illuminate: sarà la gioia di molti bambini immaginare come riprodurre fiumi e laghetti, in piccola scala, popolare di pecore e pastori e cercare la paglia per coprire la mangiatoia, dove, la notte del 24 arriverà il bambino, che è il grande festeggiato.
In ogni casa c’è una tradizione sui tempi e sui modi in cui si allestiscono le decorazioni natalizie: le zitelle e le vedove iniziano l’ultima settimana di novembre, come i grandi magazzini; uomini e donne manager aspettano il 24. La via di mezzo premia tutti: personalmente consiglio di iniziare in questa settimana e comunque non prima dell’otto dicembre, mentre dal 7 gennaio, quando anche la befana si è imbarcata sulla via del ritorno, deve sparire tutto.
Perché non c’è cosa peggiore di chi alla vigilia del carnevale ha ancora gli aghi di abete sotto le babbucce.

8 thoughts on “Il galateo del decoro natalizio

  1. le palle una per ognuno per ogni anno………. noi siamo a 54 palle ho vinto quacchecosa?

  2. “La vita è come un albero di Natale; c’è sempre qualcuno che rompe le palle”
    E’ uno dei miei proverbi preferiti, perché verissimo.
    L’avete addobbato il cadav…ehm…l’albero? ;-D

  3. Ahahah bella la prima frase. Sviare l’imminente noia complimentandosi con l’albero con un “Che palle!”

    Oggi scade l’ultimatum, che mi sono autoimposta per la prima volta, per allestire albero e presepe.Confido nella bontà dei mici che amano assaltare palle e pastori.

  4. luca: no, però complimenti!
    mitì: sì sì, un bel cadavere pieno di palle, una meraviglia
    skip: mi manca tanto un gatto che giochi con l’albero…si divertono da impazzire tra luci, palline e addobbi!

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