Se è troppo stretto non respiri, stile corsetto ottocentesco, e quando lo togli hai i solchi sulle spalle. Se è troppo lasco, sotto le magliette attillate fa il temutissimo effetto orecchia di cocker. Se è troppo push up sembri Simona Ventura quando girava in total look Dolce&Gabbana.
Se ha il pizzo si vede, se è imbottito è troppo rigido, se è sottile appena accendono l’aria condizionata hai i capezzoli sull’attenti tipo pornostar, se è tecnico da palestra spunta fuori sotto ogni scollatura tranne il dolcevita, se è color carne non appare sotto il bianco ma sembri la nonna Clotilde, se è un balconcino col ferretto dopo cinque minuti ne hai metà fuori imbizzarrito e passi il resto della serata a rimettere a posto il tutto con gesti che vorrebbero essere risolutori ma non lo sono, se è senza spalline si caramella come un ponte tibetano.
Se lo scegli con i tiranti al titanio modello Mara Venier o Antonella Clerici, quando lo slacci rischi l’effetto slavina.
Insomma: scegliere il reggiseno giusto, soprattutto per chi deve fare i conti con peso, massa e forza di gravità , è più difficile che trovare l’uomo della vita.
Per fortuna che stanno arrivando i cinesi. Anche lì.
proprio un bel dilemma …. dirò a mia moglie di andare dai cinesi !!
16 combinazioni per almeno 5 taglie e 4 coppe = 320 reggiseno diversi per ogni colore.
Se mettiamo una decina di modelli in 2 colori con scatole medie di 15 x 25 x 10 cm abbiamo 24 metri cubi di negozio occupati dai reggiseno. Uno scaffale profondo 40 cm ed alto 250 richiederebbe una misura lineare di 24 metri.
Nella migliore delle ipotesi (il quadrato) con 1 lato per ingresso e vetina per vendere i soli reggiseno serve una superficie di 64 mq quando la media dei negozi di intimo è forse la metà.
E sono stato scarso sulle taglie, sulle coppe, sui modelli e pure sui colori.
Tutto questo per dire che un simile prodotto sarebbe vendibile solo online, con buona pace alla possibilità di provare il reggiseno prima dell’acquisto.
Stefano: si potrebbe anche vendere su ordinazione no? Tenere in negozio i colori standard e ordinare il resto. Comunque online, con una buona tabella di misure in cm, è fattibile.
Blim, mi si è aperto un mondo che non conoscevo… in effetti con la mia taglia oscillante tra prima e seconda non mi ero resa conto di tutti questi drammi ;-)
je: vedi, è come per il capotreno. Bisogna mettersi nei panni degli altri, per capire :-)
C’è anche la vecchia ed obsoleta tecnica di buttarle dietro le spalle, ma potrebbe risultare un pò scomodo.. Effettivamente non avevo mai pensato alle complicanze legate ai “gioiosi simboli della femminilità”.. ma mi fa piacere che tu prenda il problema di petto !
Ciao Blimù
mah, io non mi fiderei troppo dei cinesi, che sono bravissimi a imitare, ma quando si tratta d’innovare…
(e poi le cinesi hanno le tette piccole. evvai di luoghi comuni! ;))
Tranquilla, è un casino anche per chi non deve sostenere granché.
Il vantaggio è che se ti scocci togli via tutto e vai di tetta libera!
tettaliberatutti?
più tette per tutti…… ah son tornato eh
Tiranti al titanio? ;-D
Rick: ricordo una soluzione del genere in Spagna, tanti anni fa; ero una bambina e il mio primo topless mai visto fu di un’anziana signora su una spiaggia in Costa Brava. Devo dire che avrebbe potuto agevolmente portarle a mo’ di sciarpa, come suggerisci tu :-)
beppe: sì, e le gambe storte (tié!)
Giulia: hai detto niente! Soluzione impossibile dai miei 13 anni! Che nostalgia.
Luca: bentornato! Ci sei mancato!
PLacida: a mali estremi…
Io quando ho letto l’articolo subito ho pensato: una soluzione per tutte…
e poi: Oddio sarà ancora più difficile trovare la taglia giusta, e regalare un reggiseno???
Allora c’è un vantaggio a portate una seconda scarsa?
SARA: l’aerodinamica e’ dalla tua parte :)
Sara e Christian: concordo, in quel campo, meno è meglio.
Sara: credo sia l’UNICO vantaggio, ma è un gran bel vantaggio.
Fantastico ne andro’ fiera a vita!
l’importante è azzeccare la misura giusta, faccio sempre sta finee…