La storia di Julie Wimmer che ho intervistato a Praga mi ha ricordato un po’ quella di Giovanna Mezzogiorno ne La finestra di fronte.
Lavorava in un ufficio quando accompagnò un’amica ad acquistare un regalo di nozze. Vide dei gioielli bellissimi, chiese: “Chi li fa”? E il proprietario del negozio rispose: “Io”. “Mi insegnerebbe a farli”? “Certo, vieni quando vuoi”.
Detto fatto. Julie si licenziò dal suo grigio impiego per creare, creare gioielli e bijoux in metallo e pietre preziose e semipreziose. Ognuno è un pezzo unico fatto interamente a mano.
Oggi ha un negozio-laboratorio a Praga che consiglio a tutti di vedere e le sue creazioni sono vendute in varie gioiellerie e negozi in centro città . E’ un bel segnale e anche un bell’insegnamento per tutti quelli che si lamentano del proprio lavoro senza fare niente per cambiarlo, o no?
Julie, 31 anni, oggi è una delle giovani designer più quotate in patria e fuori. Ed è chiaramente felice: ha gli occhi che ridono mentre mi mostra le sue -davvero splendide- creazioni. Collane, orecchini e braccialetti insoliti, colorati, particolari. Ma anche fermatovaglioli e bicchieri e calici in pregiato cristallo di Boemia percorsi da fili di metallo e pietre preziose.
Quando hai scoperto la tua creatività ?
Già da bambina: ho imparato a lavorare a maglia prestissim: facevo sciarpe e maglioncini. Era anche un modo per possedere qualcosa di diverso da indossare: prima del 1989 non esisteva la moda, non c’erano veri negozi: vestivamo tutti allo stesso modo, una sorta di divisa. (Il ricordo del “prima”, prima della caduta del muro, prima della “Rivoluzione di velluto” è l’unico momento in cui gli occhi solari di Julie si velano per un attimo).
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
I viaggi: adoro l’Africa e l’Asia. Ma anche la vita a Praga, l’atmosfera cosmopolita che si respira adesso.
Come scegli i materiali?
Acquisto in grandi quantità i fili di metallo e le pietre: turchese, ossidiana, quarzo, ametista…Poi inizio ad assemblarli. Ogni pezzo è il risultato del mio lavoro e del mio pensiero: non ho aiuti né condizionamenti. Ma amo anche lavorare “addosso” alle persone: vengono qui, mi spiegano ciò che vogliono, come si vestono, il loro segno zodiacale…e io costruisco i gioielli sulla loro personalità . (A proposito: la pietra della Bilancia è l’ossidiana)
Conquistata, oltre che dalla bellezza degli oggetti, anche dai prezzi assolutamente abbordabili chiedo se vende anche online (a Milano, un braccialetto fatto a mano in ametista e quarzo rosa a meno di 20 euro scatenerebbe una rissa):
Ho un sito, ma ho poco tempo per gestirlo. E anche per soddisfare gli ordini. Io faccio tutto da sola, non ho alcun aiuto (anche perché ho un carattere difficile, non amo delegare, aggiunge ridendo), e se prendo troppi ordini online poi i clienti devono attendere gli oggetti per settimane o mesi: non ha senso. Per questo, almeno per il momento, l’e-commerce per me è marginale.
Preferisci perdere delle vendite piuttosto che rendere il tuo lavoro meno esclusivo?
Assolutamente. Avevo già un lavoro “in serie”, da impiegata. Questa è la mia vita, è il mio modo di esprimermi. In ogni pezzo c’è qualcosa di me, non voglio svalutarlo.
Se passate da Praga, andate a trovarla: il suo negozio-laboratorio è in Slezská 108, Praha 3. Merita davvero.
Mi piace questa tua versione inviata nel mondo, alla ricerca di gente che vale la pena conoscere. Yeah :)
Ah, piace tanto anche a me, potessi non farei altro!