(Osservazione maturata in dieci anni di incessante andirivieni su e giù dal Turchino)
A Milano, fatta eccezione per i benzinai e per una cassiera dell’Esselunga (una sola, sempre la stessa, non so perché) mi danno tutti del lei, condendolo altresì con botte di “Signora” che mi piegano le ginocchia. Tutti e praticamente da sempre: non solo ora che, insomma, come età ci può anche stare (ma da fastidio lo stesso); anche quando, appena sbarcata in padania, ero una neolaureata ben lontana dai 30.
A Genova, al contrario, mi danno tutti del tu. E non solo i negozianti e le commesse che magari mi conoscono da anni: tutti. Con risultati quasi comici come io che entro e, formalissima, saluto: “Buongiorno signora, per caso avete…” e lei che mi risponde “Sì guarda, te lo vado a prendere subito”. E conseguente incrocio di saluti finali “Ciao – Buongiorno”.
Come spiegare questo strano fenomeno che mi turba il sonno?
1) Il tunnel del Turchino è, in realtà , un varco spazio-temporale che riporta il calendario indietro di dieci anni (magari);
2) L’aria di mare ringiovanisce all’istante per cui non appena metto piede sul suolo natio, il mio aspetto torna quello della neolaureata ben lontana dai 30 di cui sopra (magari bis, ma dubito; se così fosse, la già imponente transumanza del weekend verso la Liguria assumerebbe le proporzioni di un esodo);
3) Le sciure milanesi, vere o presunte tali, non amano le confidenze e si risentirebbero alquanto se venissero apostrofate con un “Ciao!” dal panettiere, per cui nel dubbio loro danno del lei a tutti gli esseri di sesso femminile dalla preadolescenza in su;
4) I genovesi, notoriamente oculati, risparmiano anche sui salamelecchi (e su una lettera).
io tendenzialmente do del lei anche se davanti mi trovo una cameriera o una commessa 20nne. A volte pero’mi rendo conto che se una persona mi ispira particolare simpatia (del genere “questa potrebbe diventare mia amica”)passo automaticamente al tu.Pero’,se ci penso bene,quando sono sola mi viene dato quasi sempre del tu,se in compagnia dei bambini,del lei. Sara’che l’effetto mamma,donna adulta,di esperienza?
Pensa che a me danno tutti sistematicamente del tu – e io non lo sopporto ;-) perchè penso sempre che “differenza c’è, allora, tra i miei amici veri e questi che non conosco affatto?”.
La tua amica bastian cuntrari…
musa: il bambino a seguito “insciurisce”, quello certo!
clara: sì, capisco il punto, però il “tu” ti illude di quel residuo di giovinezza (pensi: forse sembro ancora una ragazza), il “lei” non lascia spiragli!
Ragazze, capisco le vostre perplessità…. ma quando le commesse (soprattutto le giovincelle) si rivolgono a me , 57enne!!,(vabbè che non li dimostro!) :))))))) dandomi del “ciao, posso esserti utile?”…io posso pensare che ‘ste ragazzine sono delle gran maleducate?!…
Elena
Direi decisamente la 3 ;)
mi ero rassegnata al “lei” da quel dì … poi è arrivato il web e con esso l’abitudine di dare del “tu” a chiunque
la mazzata l’ho avuta dopo aver inserito un commento sulla pagina FB di una cugina 18nne: “Xxxxx, ascolta quello che ti dice la Signora, ha ragione!” questo ragazzino mi ha stroncata :(
maleducazione per me è non salutare, non rispondere a una richiesta… camminare velocemente urtando le persone e nemmeno chiedere scusa…
il ‘tu’ non lo trovo affatto maleducato… e devo dire che al contrario il ‘lei’ mi mette un po’ a disagio.
quindi prendiamo esempio dai paesi anglofoni, dalla spagna e dai genovesi e diamoci tutti del tu! ;-)
bè è naturale in genovese l’unica forma è il “scignuria” “vouscià”
a “scià segalerba” u “sciu parodi” puoi mica dare del voi a tutti:)
che poi io tutta questa confidenza tra liguri mica l’ho mai vista…bella comunque quella del Turchinogate
In francese trovo che si dia molto più del “lei” che in italiano… a me piace quando vengo in Italia proprio perchè quando ti siedi in un bar, o vai nel negozio, il/la commesso/a o barista ti accolgono spesso con un “ciao”!
In francese invece anche tra giovani si tende piuttosto a darsi del lei…
Dimentichi però l’universale “tu stradale”, cioè quello che si usa insultando chiunque commetta un’infrazione tale da mettere a repentaglio la tua incolumità. Quello l’ho trovato (e usato), ovunque.
elena: ma come? Non sei contenta? Piuttosto, passa il nome del tuo antirughe, mi sa che funziona.
JillL, no, la botta di “Signora” via web è troppo!
Cri: vero, ma in generale, non solo in auto, l’insulto presuppone il tu.
Il tu non è necessariamente sintomo di giovinezza (reale o apparente). Anche a mia madre 64enne qualche volta danno del tu (coetanei, medici…) con suo grande disappunto. Io invece non sopporto che mi si dia del lei, soprattutto se a farlo sono commessine sedicenni…
Forse perché a Genova hai la faccia più distesa e rilassata; e poi magari ti vesti/trucchi/pettini/muovi da genovese, ossia meno apparentemente “tirata” e “sciatòsa”…;-)
Non ho problemi a dire che mi secco assai se una commessina mai vista in vita mia e che potrebbe essere mia figlia mi dà de tu (io a lei mica lo dò), così mi secca il tu datomi da un barista o da un cameriere sconosciuto (mai dato del tu ai camerieri/baristi, tranne a quelli amici da anni, è una questione di rispetto nei loro confronti).
Quando insegnavo ai liceali, e avevo pochissimi anni più dei miei studenti, non avrei mai tollerato un tu da loro. Mi andava bene un “Ciao prof” quando mi salutavano allegri, ma bon parej. Per questo non approvo che i bambini delle elementari diano del tu alla maestra; quando saranno più grandi, dovranno dare del lei ai professori.
Infine non mi sono mai sentita vecchia quando giovani figli di amiche o sconosciuti nei negozi o affini mi han dato del lei; secondo me è una questione di mera educazione. Io non dò del tu a chi non è in confidenza con me (e viceversa); uso sempre il lei, a parte (perché si usa così) ai blogger in rete e ai colleghi della stampa.
E se alcuni di questi, appena conosciuti mi danno del lei – perché sono una signora e di solito più grande di età- sono io la prima a dire subito “diamoci del tu”.
Non a tutti però.
Con qualcuno vorrei decisamente il VOI ;-D*
Mah, sarò controcorrente ma a me il lei piace e molto, anche se a darmelo sono commesse con almeno 15 meno di me..lo trovo rispettoso o comunque più rispettose, nel dubbio su età e stato civile, del tu; che invece mi fa molto spesso inc…re, perchè non concepisco che chi ti conosce da tre minutio o magari ti parla solo al telefono ti dia del tu…voi come vi regolate invece con i suoceri?Io al mio do del lei e lo chiamo per nome, stessa cosa fa mio marito con i miei, mentre la compagnia di mio suocero dal del tu alla chiunque, perfino a mia nonna, questo lo trovo sconcertante…però mi han detto che al sud usa così…sarei curiosa di sapere le vostre esperienze!
Allora sono contenta per voi. Avrete meno fastidi di me….
A me il lei non piace tanto. Io dò del lei per rispetto agli sconosciuti in generale, ma se appena appena capisco che la persona è “aperta”, passo al tu.
Mi piace molto di più e non mi pare mancanza di rispetto.
Mi piace che mi diano del tu, non mi importa nemmeno se i bambini mi danno del tu quando io invece alla loro età davo del lei agli adulti.
La maleducazione è altro, non queste formalità.
Ai miei suoceri ho iniziato a dare del tu io, loro non me l’hanno proposto, ma visto che mio marito dava del tu ai miei, ho applicato la stessa regola. Alla fine siamo parte della stessa famiglia, che senso ha darsi del lei?!?!?
Per mia fortuna mi danno quasi tutti del tu perché sembro più giovane e mi comporto da giovane, perciò quando mi danno della signora a volte non capisco se ce l’hanno con me o meno.
In Spagna non è vero che si dà del tu: e l’usted dove lo mettiamo? Io ho avuto insegnanti spagnole che si lamentavano che in Sudamerica “se tutea muchisimo” (si dà molto del tu) e lo trovavano scandaloso.
Di contro, in Svezia di dà del tu a TUTTI. Solo al re bisogna rivolgersi in terza persona, ma agli altri si dà del tu.
Io ho parlato con deputati, scrittori e poeti dando loro del tu.
Da noi ve l’immaginate la spocchiosità di certe persone?
Per finire: Blimunda, la numero 3 è un’interpretazione corretta. Molte sciure milanesi sono delle emerite cgczz! :-)
@ martina: Non è affatto vero che al sud si usi dare del tu a tutti…anzi ti dirò che mi ricordo benissimo che la mia mamma e le sue vicine di casa, pur essendo amiche, si davano della “signora e tanto di cognome”. Cosa che non ho mai sentito qui a Biella (profondo nord!)…Nel mio condominio, giovani e vecchi (anche 85enni!) si danno tutti del tu!…Scusate, ma per me è inconcepibile!
Poi, di contro, ho un collega calabrese che al telefono (il nostro è un pubblico ufficio) dice a tutti, indistintamente: “scusa se ti dò del tu, ma io sono fatto così!”
No, non ci siamo!
Elena
Elena sono stra d’accordo con te, è stata proprio la compagna di mio suocero a dirmi che da loro usa così, e anche secondo me c’è un uso smodato del tu poi de gustibus….nel dubbio comunque….w il lei!
Senza dubbi la numero 1.
Il mio andirivieni non è sicuramente stato incessante come il tuo, ma da buona bergamasca che per dieci anni si è fatta le vacanze pasquali nella riviera ligure (adesso non chiedermi se di ponente o di levante che mi metti in difficoltà..) sono rimasta stupefatta dalle qualità magiche se non mistiche della galleria del turchino.
Non tanto un varco spazio temporale come lo definisci tu ma un prodigio della meteorologia.. da studiare direi.. Ogni volta che imboccavamo la galleria pioveva o comunque avevamo sopra la testa un bel cielo plumbeo che non prometteva nulla di buono, al di là della montagna sbucavi e c’era immancabilmente il sole…incredibile!
Per tornare all’argomento: si sa che il comportamento è spesso influenzato dal clima e dal tempo, per cui possiamo azzardare che anche alcune differenze sociolinguistiche tra genovesi e milanesi possano essere spiegate da questo. Merita uno studio più approfondito ma non è una tesi da scartare a mio avviso…
In conclusione Il turchino è la via per il lato oscuro.. ;-)
ps: complimenti per il blog, gli articoli e il tuo punto di vista ironico mi piacciono molto.
Gloria
Il Turchino è la porta verso un mondo parallelo, ormai ne sono certa.
(Ciao Gloria, e grazie!)