Sul Chicago Tribune trovo un lungo articolo su “come dovrebbero vestirsi le donne in ufficio†per essere prese più sul serio, fare carriera, e non creare pericolose “distrazioni†tra i loro colleghi.
Potete immaginare i consigli: niente minigonne, no alle camicette “provocantiâ€, niente pantaloni aderenti né tacchi alti.
Un sondaggio di CareerBuilder.com, ripreso oggi dal Corriere, dice più o meno le stesse cose.
E aggiunge le sette regole per il perfetto look da ufficio:
– Gonna, mai più corta di quattro dita sopra al ginocchio (ci può stare)
– Top deve coprire lo stomaco (anche qui, posso essere d’accordo)
– Scollatura castigata, spalle e schiena mai nude (anche d’estate? E poi qual è il concetto di castigata?)
Pantaloni mai a vita bassa (metà delle donne, me compresa, dovrebbero buttare via tutto il guardaroba…)
Tacchi non più alti di 4/5 centimetri; mai indossare sandali (assolutamente contraria)
E arriva il top: I capelli? Meglio raccolti. (Certo, tutte stile Carla Fracci. Il velo, no?)
Trucco: basico. Niente rossetti o ombretti (forse non sanno che ci si può conciare niente male anche con una semplice matita nera…)
Io resto sempre molto colpita quando si interviene così pesantemente nella sfera privata delle persone. Capisco che sul posto di lavoro è meglio non esagerare, ma usando il buon senso, un bel sandalo d’estate o un tacco oltre i 5 centimetri non credo abbiano mai fatto male a nessuno.
Per quanto riguarda i colleghi maschi che si “distrarrebbero†dal lavoro, giro un’illuminante battuta sentita questa mattina a Radio Montecarlo, a proposito di questo sondaggio:
<<Un ascoltatore ci scrive, “Sono contrario a far vestire le donne da suore (sic) in ufficio. Se ci tolgono anche quello da guardare, cosa ci resta?>>
Lavorare no, eh?
Condivido la tua “perplessità”. Anzi, il problema non sono le donne, che hanno senso estetico e buon gusto, ma gli uomini. Bisognerebbe fare un decalogo su come gli uomini dovrebbere presentarsi in ufficio:
1. vietati sandali a piede nudo
2. cambiarsi la camicia tutti i giorni
3. vietato pile e simili (compreso dicembre)
4. vietate le scarpe da barca
5. solo calzini lunghi e neri
6. almeno abbinare il colore delle scarpe e cintura
7. vietati capelli lunghi e codini
8. dress down il venerdì (sempre nel rispetto delle regole sopra citate)
9. Jeans, ma senza strappi
10. infine, fatevi dare una mano da vostra moglie.
per sapene di più:
http://www.careerknowhow.com/ask_sue/dress-down.htm
Tillo… sante parole! questo decalogo andrebbe stampato all’entrata del mio ufficio con in più un punto 11. obbligatori almeno una doccia al giorno CON MASSICCIO USO DI SAPONE
Ciao!
Francamente non vedo il problema; forse che una donna con una fasciante gonna nera quattro dita sopra il ginocchio, con camicietta (non scollata) e una serie di bottoncini (bottoncini..bottoncini.. bottoncini.. bottoncini.. ), con capelli raccolti e uno sguardo trapassante non distragga più di un’aspirante velina con quattro dita di cervello (sotto il ginocchio)?
Raffa…sei un vero buongustaio.
Il problema dei tacchi (più o meno alti) non è “interno” all’ufficio, ma “esterno”!
Vale a dire, provate a sentire che ne pensano i cosiddetti “lavoratori del piano di sotto”, che poi magari sono impiegati di un’altra Azienda che devono sopportare tutto il giorno l’andirivieni dei tacchetti. Se uno lavora di lima e martello, pazienza, ma se fa un lavoro da “colletti bianchi”… impazzisce, o diventa suo malgrado misogino. Siete d’accordo?
Lucio, interessate il tuo punto di vista: quindi più che un giudizio etico ed estetico, uno acustico ;-))
In effetti, danno fastidio parecchio. Meno male che qui abbiamo la moquette che per fortuna attutisce il ticchiettio, se no ci sarebbe da impazzire!