Una donna fa l’amore con il suo compagno (incidentalmente, pure marito: tutto in regola).
Il preservativo si rompe. L’idea di un terzo figlio non era preventivata.
E allora va in ospedale a chiedere la pillola del giorno dopo.
Semplice, no?
No.
Perché la donna in questione affronta un vero pellegrinaggio, costellato da rifiuti, obiezioni di coscienza e porte chiuse.
Lo racconta, bene come al solito, Flavia su Sorelle.
è capitato anche a me, e solo perchè ho ventisei anni e un ragazzo fisso. Era necessità,mi serviva perchè avevo fatto il vaccino contro la Febbre Gialla e NON POTEVO rimanere incinta perchè il bimbo sarebbe nato sicuramente con qualche malformazione. Ho girato tutta Bologna: consultori, ospedali, ambulatori. Due giorni di totale incubo finiti, grazie al cielo, con una ricetta di un medico che, di fronte all’evidenza di un figlio che avrebbe affrontato una vita non-vita, non si è tirato indietro.
Ciao, ti leggo già da un pò, ti ho trovata per caso cercando “space clearing” su google. Mi piace il tuo modo di scrivere e descriverti, mi piacciono gli argomenti che tratti e come li tratti (ho acquistato grazie a te “il cervello delle donne” e presto finirà sul comodino di un uomo a caso…) meditavo già da un pò di chiederti se ti andava di avere il tuo link sul mio blog, e stamattina ho letto la notizia di cui parli, ero sicura che ne avresti parlato. Credo sia la mattina giusta per dirtelo!
Siamo anche conterranee, anche se io vivo ancora bellamente nella stretta liguria! :D
Buona giornata!
Pour Parler: nella sfortuna, sei stata fortunata.
ForbiddenAngel: ciao e benvenuta. Beata te che sei ancora in Liguria. Ti invidio un po’. Linka pure il mio blog, ci mancherebbe :-) Appena riesco passo sul tuo.
A me è successo nel 2001; avevo 32 anni. Per fortuna era domenica sera e lunedì ho potuto andare dal mio medico di base che è uno in gamba è mi ha fatto subito la ricetta. In farmacia non ho trovato obiettori ma quando ho avuto di chiedere al farmacista se erano possibili effetti collaterali pesanti, disturbi o fastidi, mi ha risposto acido “be’, lo sa per cosa la prende”. L’avrei scotennato! Ma come si permetteva?!?
volevo dire “quando ho avuto l’ardire di chiedere al farmacista…”
Anche per me il ricorso alla “pillola del giorno dopo” fu reso necessario da una rottura del preservativo. Ricordo lo sgomento (diciamo pure panico) iniziale e poi il sollievo al pensiero che, per fortuna, c’era una soluzione rapida, pratica e indolore per tutti. Comunque secondo me è un momento in cui ci si sente sole. Non oso pensare cosa debba passare una donna che si trovi nelle condizioni di dover abortire e il pensiero che, nel terzo millennio, oltre all’angoscia e alla paura debba affrontare anche persone che impongono giudizi morali (peraltro non richiesti) mi sconcerta. Quand’ero adolescente pensavo di essere fortunata a vivere in un’epoca in cui certi diritti sono garantiti e mai avrei immaginato di sentir mettere in discussione la legge sull’aborto.
Quello che mi chiedo è perchè ci sia questa smania di imporre le proprie convinzioni agli altri. Non vuoi fare una cosa? Non farla, ma non impedire che la facciano anche tutti gli altri.
anche a me è capitato ben 5 anni fa, avevo 20 anni.
Condom rotto, corsa in ospedale alle 3 di notte e, qui sono orgogliosa di dirlo, la guardia medica un uomo tunisino (specifico perchè vorrei far capire a chi si sente “medico obiettore”che il medico in questione era uomo, tunisino e molto molto probabilmente musulmano)non ci ha pensato due volte e me l’ha prescritta subito dicendomi anche a quali malesseri sarei potuta incappare qlche ora dopo. Serio e professionale.
Anche in farmacia notturna non hanno fatto storie. Leggere però oggi, queste vostre testimonianze di difficoltà e ignoranza e ripensando a quel pugno di ore passate nel più totale turbinio di pensieri preoccupati, mi fanno pensare a quanto sola mi sentivo sebbene fossi supportata dal mio fidanzato di allora. Anche se, alla fine è andato tutto bene.