Ora che siamo tutti a casa, sebbene ancora un po’ rimbecillita dallo tsunami pappe-pannolini-ruttino che mi è piovuto addosso, posso raccontarla un po’. A partire da quell’orrido momento in cui perdi ogni parvenza di dignità e diventi numero e pezzo di carne: il momento in cui ti ricoverano, ti fanno mettere il pigiama e tu, insieme agli abiti, perdi ogni barlume di grinta e ti trasformi in malata, immediatamente. Sensazione acuita dal fatto che chi ti ha accompagnato è ancora vestito normalmente. Voglio dire, il pigiama lo si tiene solo in casa, è una tenuta per pochi intimi, e poi improvvisamente entri in ospedale e voilà , lo mostri a tutti. Ma che vergogna.
La mia vicina di stanza è stata operata al mattino. Le prime due cose che mi dice:
“Guarda che non è una passeggiata” e
“Il mio verduraio (sic) due anni fa è rimasto paralizzato a causa della spinale, meno male che a me è andata bene”.
Fermo il mio compagno in tempo prima che la picchi forte sulla testa. Intanto il destino l’ha già punita: il marito è identico a Pino dei palazzi, avete presente Zelig? Mi aspetto che da un momento all’altro dica: “Ho fatto le penne con la culla davanti alle ostetriche, e le ostetriche MUTE!”
La notte del 3 gennaio, prima del mio cesareo, non ha fatto altro che nevicare. Non poteva aspettare il 9 gennaio, come eravamo d’accordo? No, doveva nascere prima. Bimba impaziente. Ero certa che causa emergenza neve sarebbero rimasti tutti bloccati a casa e io sarei entrata in sala operatoria sola come un cagnolino nella notte. Mi sono addormentata con questi confortanti pensieri.
Alle 7:30 del 4 gennaio la porzione di Milano che vedevo dall’ospedale sembrava la Lapponia. Il mio compagno, però, è arrivato in tempo per assistermi nelle fasi preparatorie, quelle in cui se ti fosse rimasto un briciolo di dignità umana sparisce. Sei nuda come un verme, coperta da un orrido camice, con la cuffietta e le braccia ridotte a puntaspilli per flebo.
Entro in sala operatoria e, grazie alla puntura per l’anestesia spinale scopro cosa significa essere accoltellati alla schiena. Per fortuna dura poco.
La sensazione delle gambe senza vita arriva immediatamente dopo. Mentre mi sdraiano sul tavolo operatorio e vedo le mie estremità sollevate dalle infermiere ma non le sento, come fossero due pezzi di legno, faccio una nota mentale. Vorrei prendere uno strenuo oppositore dell’eutanasia, fargli una spinale a tradimento, dirgli che durerà un’ora e invece avergliene fatto una dose da otto ore minimo, monitorare le sue reazioni, dirgli che c’è stato un piccolo problema e resterà così per sempre, ma che anche quella è vita e che non si agiti tanto, che sarà mai?
Il secondo pensiero mentre vedo entrare il mio ginecologo conciato da E.R. è: perché mai ho voluto la spinale, maledetta me, era proprio il caso di vedere tutto? Dormire, voglio. DORMIRE!
Soprattutto per non sentire la fatidica frase: “Ora taglio“. Meno male che il dottore, solito simpatico burlone, mi fa sorridere con frasi tipo: “Ora le affetto questo bel tatuaggio sulla pancia” e “Lo sa che lei è proprio una falsa magra?”
Comunque, cuore a mille e pressione a livelli interstellari. L’anestesista mi dice: “E’ molto agitata, sa?”
Ah, davvero? Beh, sa, non mi capita tutti i giorni che mi aprano la pancia per far nascere mia figlia, vede…
Per fortuna la fase estrattiva dura davvero pochi minuti: un urlo lacerante avverte il mondo che c’è una Beatrice in più. E alla faccia se urla.
D’altronde ha ragione lei, l’abbiamo tirata fuori in netto anticipo: provate voi a pagare l’affitto di una casa e a venire sfrattati quasi venti giorni prima, vediamo se non urlate. Me la fanno vedere: rossa paonazza, testa di capelli scuri, a prima vista incazzata nera. Poi iniziano a cucire e a quel punto non mi interessa più niente di niente. E’ nata, sta bene, l’ho vista, ha tutte le sue manine e i suoi piedini al posto giusto e chissenefrega del resto.
Mi portano fuori e il mio compagno grida pieno di orgoglio: “Ha preso 10 su 10!”
Natural born secchiona. La prima ansia da prestazione Apgar superata a pieni voti.
Dopo aver visto in faccia mia figlia (mia figlia! Ho una figlia! Ma è mai possibile? Che cosa enorme è questa?) la seconda sensazione più bella della mattinata è, un paio d’ore dopo, sentire le gambe che piano piano tornano a muoversi. Finito, finito, finito.
Ma in ospedale fanno apposta a ridurti immediatamente a una schifezza, qualsiasi cosa tu abbia? Una volta sono andata al pronto soccorso per un’emorragia al naso. Sono entrata da persona sana e pulita, tenendo un fazzolettino premuto sul naso. Arrivo e per prima cosa mi mettono due affari nelle narici. E io “non è che se mi tappate naso mi esce dalla bocca?”; l’infermiera si è limitata a guardarmi con sufficienza. Pochi secondi dopo… l’esplosione…e poi… beh… sembravo Uma Thurman in Kill Bill dopo la battaglia con gli 88 folli. Complimenti per aver sopportato, oltre che la ferita fisica, anche quella alla tua dignità ;)
simpatica la vicina.. :-/
appena mi riprendo dalla similitudine della schiena accoltellata ti riscrivo. forse. scherzo.
Sei forte, fino ad oggi sul parto avevo letto solo descrizioni sognanti e strappalacrime. Questa è vita vera. Concordo sul cazzotto alla vicina di stanza! Dai un bacino a Bea anche da parte mia e una grattatina a Luna povera ciccia che nessuno se la fila più.
Ehi Blimunda ciai le siga?
visto che si parla di dignità, le cesaree scampano l’enteroclisma? (per favore, apprezza il lessico “alto”)
July: grazie, in effetti è stata dura!
Marina: se c’è una cosa che non ho mai sopportato sono le descrizioni edulcorate di eventi traumatici. Questo è, questo bisogna dire.
terra: l’enteroclisma, come lo chiamiamo noi colti, non lo scampi. Però, pur alle cinque del mattino, ho negoziato in perfetto spagnolo con l’infermiera peruviana per potermelo fare da sola. Magra consolazione.
Marina: è vero qualche mamma fa descrizioni sognanti, ma altre ti descrivono tutti i particolari splatter (con un certo autocompiacimento), quasi a intendere che loro ce l’hanno fatta nonostante le più terribili sofferenze, col risultato che chi non l’ha provato, come me, si aspetta scene da film di Dario Argento… e grazie Blim, finora avevo pensato che almeno il cesareo evitasse un po’ di sofferenze, ma in effetti non è così. Sob :-(
je: in realtà le evita. Mentre mi riprendevo sentivo le urla di chi stava partorendo naturalmente e confesso che nemmeno per un minuto avrei fatto cambio con loro. Anche se poi è soggettivo: c’è chi soffre poco e chi tantissimo, così dicono. Con il cesareo non soffri: un pochino i punti, forse, ma niente di cui. Solo, ti spaventi un po’ per l’operazione “live”.
Ti riprendi in fretta?
Io reduce da ricovero lampo in un ospedale pubblico qui in Brasile e sinceramente comincio a meditare la fuga verso l’Europa in zattera :(
hai fatto benissimo a descrivere tutto come e’ andato senza aggiungere particolari “splatter”…anche vorro’ fare l’epidurale quando tocchera’ a me…
rossa paonazza, testa di capelli scuri, a prima vista incazzata nera.
Già la amo.
(Domani ennesimo traslochino qui. Se sopravvivo ti chiamo sperando di non rompere.)
dubbio (ci pensavo stanotte quando mi sono svegliata mentre sognavo che mi volevamo fare il cesareo e io strillavo “ma io non sono incinta!”) …
perchè si sceglie la spinale al posto dell’epidurale o viceversa? vorrai mica dirmi che sono la stessa cosa???
Tesoro… mi sono venuti i brividi sulla fase finale e sono ancora qui a trattenere le lacrime. Saranno gli ormoni che il pupetto mi mette in circolo, non so, ma sono veramente felice. Alla fine tutto passa, perchè la cosa più importante è vicino a te ora. La piccola, splendidissima, Beatrice.
Dania: come un ricovero? Stai bene ora? Io tutto ok, recupero un po’ più lento del previsto, ma ormai ci sono!
Mitì: quando vuoi. Se non rispondo, sono in poppata e ti richiamo poi :-)
Cristiana: l’epidurale è per il parto naturale indolore o quasi. La spinale per il cesareo.
PourParler: hai perfettamente ragione. Dai che tra poco ci sei anche tu!
a proposito di traslochi! sappi che sono di nuovo in sede (da ieri): se passi avvertimi, please.
Avrei molto da dire sul pigiama, sulle gambe e sull’eutanasia ma mi vien solo: l’importante è che stiate bene. ;-)***
terra: sarà fatto, appena immarsupio la gnomina e la porto in giro ti chiamo!
Princy: lo so e credimi, anche se scrivo sempre tentando di far sorridere, non c’è stato un minuto in cui io non abbia pensato a te a proposito di quelle situazioni.
Ecco, appunto, ero passata giusto per dirti nel caso ti venisse la malsana idea di rammaricarti per cesareo vs parto “naturale” (ah ah), lascia stare.
A quando due righe su meconio e lochiazioni? :)
hai ritrovato a voce :D e la tastiera ;)
forse avrei dovuto dirtelo prima … ma ogni volta ringrazio di essere stata completamente addormentata durante il cesareo, già durante i 10 secondi prima di entrare in orbita odiavo il medico :lol:
Fantastico essere ricoverata in ospedale e avere di fianco il sosia di Pino dei palazzi!!!
Immagino fosse anche vestito uguale…
girl: Bastano i jeans D&G a vita bassa con le lettere, appunto, D&G cubitali bianche???
non ho ancora capito e cerco lumi. il parto cesareo si può chiedere? tipo: voglio fare il cesareo anche se non ho problemi, il feto è girato giusto, pesa il giusto, la gravidanza è ok. voglio fare il cesareo e basta.
no perché dopo i racconti delle colleghe accanto a me non credo che sarò MAI disposta a sottopormi a parto naturale. MAI
miro: ti capisco perfettamente. Ecco cosa ne so io: se non ci sono cause effettive (come, nel mio caso, l’ipertensione), puoi ottenere il cesareo tramite il tuo ginecologo (ovviamente deve essere d’accordo; non sceglierti un talebano del “naturale” a tutti i costi o un cattolico: chiedigli chiaramente le sue posizioni riguardo al cesareo elettivo e, in caso,cambia medico). Lui può indirizzarti da uno psicologo che certifichi la tua fobia del travaglio e in base a questa certificazione procedere col cesareo elettivo. Altrimenti, visto che siamo in Italia e pagando si ottiene tutto, puoi chiedere l’assistenza al parto tuo ginecologo (sempre consenziente) presso l’ospedale in cui lavora e, pagando una parte di prestazione come fosse privata, s’intende, ottenere un cesareo fatto da lui (extra bonus: sei molto più seguita).
miro, un consiglio spassionato: prima prova ad ascoltare ANCHE i racconti di parto naturale di chi l’ha vissuto in tutt’altro modo. Per esempio da una come me, che è stata felicissima di farsene due, senza epidurale e senza nulla, che li rifarebbe senza esitazione, e che non si capacita di come possa esistere qualcuno che li scambierebbe volentieri con uno squarcio sanguinolento sulla pancia.
Ah, precisiamo: io sono laica, agnostica, anticlericale, scettica e razionalista. Sono quanto di più lontano possa esistere sia dal masochismo religioso per cui “si deve partorire con dolore”, sia dalla melassa new age per cui col parto “si entra in risonanza con le grandi energie dell’universo”. Semplicemente, sono una femmina di mammifero.
ciao a tutte (soprattutto a Beatrice!)
Lisa
anch’io ho partorito due volte “al naturale”, se escludiamo la flebo di ossitocina per accelerare il primo interminabile travaglio, ma sono convinta che si tratti di scelte personali, quando la scelta è disponibile. posso capire che una donna non voglia affrontare il dolore del travaglio anche senza averlo conosciuto, come pure chi, come me, pensa che se le donne hanno continuato a fare figli dalla notte dei tempi è perché il dolore è sopportabile – almeno nella grande maggioranza dei casi. non penso che ci siano quelle brave e quelle meno brave. detto questo, definire un cesareo uno “squarcio sanguinolento” non mi sembra tanto onesto: in un parto naturale, se vogliamo gardarla da questo lato, ci sono sangue e sudore, spesso lacrime, a volte urla e, perché no, anche pipì e pupù.
io il terrore del parto naturale ce l’ho ma non mi sento meno donna di chi lo affronta (fra 3 settimane avrò il primo figlio con cesareo elettivo)…penso però che sia una Super donna! se non mi avessero dato la possibilità di scegliere il cesareo non avrei fatto un figlio…purtroppo le fobie non si scelgono…
grazie per il racconto che parla chiaro! :-)
una carezza a Beatrice!
annina: fai benissimo. Abbiamo il diritto di scegliere. Mi viene da aggiungere: “per ora”, vista la situazione italiana. Tranquilla che andrà tutto alla grande. Te lo dice un’altra partofobica. Beatrice ringrazia :-)
annina……. ma come si fa a farsi fare un cesareo (anch’io lo voglio fare solo per evitare il travaglio, ecc)??? La mia gine ritiene sia un diritto della donna scegliere ma per non aver problemi col primario mi ha detto di procurarmi un certificato da uno psicologo!!! E se sto psicologo non me lo fa sto certificato???
Che nervoso!!!
Sono capitata per caso qui…e devo dire che finalmente trovo un racconto chiaro dei giorni pre-cesareo…io lo devo fare tra 3 giorni…
Sei stata brava…io con il carattere che mi ritrovo, la vicina l’avrei presa a sberle…
Cmq congratulazioni per la tua bimba :-)
Carola