Prima di partire per un (magari fosse lungo) viaggio

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Qualche estratto dal bellissimo pezzo di Alain de Botton che apre l’altrettanto splendido numero speciale di Internazionale dedicato al viaggio (grassetto mio). E a proposito, una menzione per l’edicolante che mi ha detto “Mi spiace, è esaurito in tutti i punti vendita della galassia” e poi l’ho trovato all’edicola successiva, duecento metri dopo. Ciao, eh?
E buon viaggio a tutti.

 

C’è ancora chi pensa che viaggiare “per piacere” sia una cosa semplice. Basta avere un po’ di tempo, un po’ di soldi e un paio di buoni indirizzi. Ma stiamo cominciando a capire che, come la maggior parte delle attività, viaggiare è in realtà un’arte, che trae vantaggio dalla riflessione e dalla pratica sistematica. Non nasciamo sapendo come si fa, e senza esperienza cadiamo nelle trappole più ovvie.

[…]

L’arte è sicuramente un buon mezzo per capire le caratteristiche di un popolo, ma limitarci a contemplarla non è quell’esperienza vivida e viscerale che vogliamo. Preferiremmo parlare con la gente. Cosa molto più difficile che visitare i musei.

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Possiamo passare un’intera settimana all’estero senza interagire con nessuno oltre al personale del nostro albergo. L’industria dei viaggi del futuro sarà quella che ci aiuterà a inserirci nelle realtà di ogni paese e a capirle. Ci toglierà dalla routine dei musei e ci getterà nella vibrante realtà delle cucine, degli uffici, degli asili e delle feste di matrimonio.

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Quello che ci serve sono le esperienze che soddisfino i nostri bisogni interiori. Possono esserci anche cinque luoghi “imperdibili” nelle città che visitiamo, ma forse nessuno di quelli è appropriato al nostro stato d’animo del momento.

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Si viaggia per guarire. Per andare a trovare in un altro paese qualcosa che nel nostro non abbiamo. […] Viaggiamo per trovare qualcosa di esotico che ci è necessario. […] Stiamo imparando come strutturare un viaggio in modo che ci dia ciò che ci manca. […] Dovremmo trattare con maggior rispetto le aspirazioni legate ai nostri viaggi. Viaggiare dovrebbe aiutarci a partorire un io nuovo e migliore.

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