Parigi, splendida come al solito, ça va sans dire, anche se l’ho vista solo dai finestrini dell’autobus che ci ha portato in giro e dalle vetrate del Palais de Chaillot, proprio di fronte alla Tour Eiffel.
A fine serata l’ho vista soprattutto nel fondo dell’ennesima coppa di champagne, ma sorvoliamo.
La sempre più bella e luminosa Ségolène campeggia ovunque. Sulla copertina del Nouvel Observateur, ad esempio, che chiede a 100 donne, più o meno famose, di “giudicarla”. Molto democraticamente, c’è spazio per chi la apprezza così così (fra le altre, Françoise Hardy), per chi la ama molto (come Julia Kristeva, Michelle Bachelet, Jeanne Moreau, Isabelle Adjani), per chi proprio l’adora (tipo Edith Cresson, la deputata della Guiana Christiane Taubira e la direttrice delle Editions des Femmes Antoinette Fouque) e per chi invece non la sopporta, come le scrittrici Alina Reyes e Claire Gallois e la ex porno star Brigitte Lahaie (del disprezzo di quest’ultima credo che Ségo, come la chiamano i francesi, saprà farsene una ragione).
Sul sito dello stesso settimanale, comunque, un sondaggio dice che le 100 tesi del patto presidenziale della Royal hanno convinto oltre il 73% dei francesi, ma le votazioni sono ancora aperte e il dato continua a crescere..
Anche su Le Point c’è un ampio dossier, Les mystères de la Maison Royal, con stralci del libro di Carl Meeus e Marie-Eve Malouines Ségolène Royal, l’insoumise.
Su Paris Match non manca ovviamente lo spazio dedicato alle presidenziali, ma il mio occhio ha colto uno strillo in copertina sui panni sporchi di casa Berlusconi: Scène de ménage à l’italienne. Meno male, se no avrei pensato che il pregiudizio sulla italica gente fosse morto e sepolto.
In realtà a rassicurarmi ci ha pensato anche il tassista magrebino che mi ha portato a Orly. Per le coincidenze della sorte, ieri sera aveva visto un documentario in tv sull’emergenza criminale a Napoli, per cui potete immaginare il tenore delle domande.
Anche all’estero Silvio impazza! ;-)***