Saramago, dalla disoccupazione nasce uno scrittore

In 1975, a countercoup overthrew Portugal’s Communist-led revolution of the previous year, and Mr. Saramago was fired as deputy editor of the Lisbon newspaper Diário de Noticias. Overnight, along with other prominent leftists, he became virtually unemployable. “It was the best luck of my life,” he said in a 2007 interview. “It drove me to become a writer.”

In questo momento, mentre molti citano parti dei suoi libri e ne parlano con affetto e rimpianto (sono stupita dalla quantità di persone che ha sentito il bisogno, oggi, di postare anche solo una riga per salutarlo), mi piace ricordarlo così, prendendo a prestito un articolo del NY Times.

Perché molti di noi, me compresa, ci dibattiamo e dibattiamo sui socialqualcosa di quanto sia duro lavorare per vivere, di quanto sia difficile sopportare le gerarchie, il capo stronzo o incompetente, i colleghi bastardi, il pendolarismo, la routine che mangia le giornate, la noia, le malignità, il gossip da macchinetta del caffè, la mancanza di stimoli perenne, la vita col pilota automatico.
E’ una tendenza degli ultimi anni, no? Il downshifting, il mollo tutto e me ne vado, il ma chi me lo fare, e poi alla fine manca sempre la forza, il progetto, l’idea per fare il salto vero. Pur essendo consapevoli di quanto lavoriamo male (e viviamo male) quando siamo costretti a farlo, come si dice qui oggi qui su Friendfeed commentando questo articolo di Mafe.
Saramago ci ricorda con un sorriso che forse un licenziamento può essere l’atto di coraggio che mancava per vivere la nostra vita. Certo, la sua è una lettura a posteriori; l’atto di coraggio fu subito e non voluto. Autodidatta, non certo ricco, arrivato alla scrittura dopo aver fatto ogni sorta di mestieri per vivere, probabilmente, sul momento, tanto felice non sarà stato.
Però è stata la sua fortuna e questo piccolo ricordo mi piace tenerlo come insegnamento fra i tanti.

(Che tristezza, comunque. Non stavo così male da quando morì De André. Meno male che ho Caino lì, intonso che mi aspetta).

7 thoughts on “Saramago, dalla disoccupazione nasce uno scrittore

  1. Io avevo comprato Caino una settimana fa circa e mi ero appassionato a lui grazie a quel capolavoro che è Cecità. Dopo esser venuto a conoscenza di come è diventato scrittore, ho qualche sassolino in più da mettere sulla bilancia :-)

  2. Io avevo appena messo nel carrello degli acquisti della mia libreria on line preferità il suo “cecità” che non ho ancora letto, ma ho lasciato l’acquisto in sospeso, per concedermi qualche giorno ancora di meditazione sugli acquisti…
    Dopo mezz’ora apprendo della sua morte; hi riflettuto su quanto sia strano il succedersi degli eventi e, inevitabilmente, m’è venuta in mente Blimunda!

  3. Io sono arrivata qui proprio per il tuo nick… memoriale del convento è il mio libro preferito in assoluto :)
    Ed è stato bello vedere quanta gente soffre un po’ per questa perdita… perchè me la fa sentire una “nostra” perdita.

    baci

  4. Bel post, Barbara.
    Lo condivido su BookAvenue.it.
    Ciao!

  5. “Desprendeu-se a vontade de Baltasar Sete-Sóis, mas não subiu para as estrelas, se à terra pertencia”

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