Siete eroticamente intelligenti?

intelligenza eroticaVorrei riprendere un argomento di cui ho scritto, ossia più o meno come far perdurare l’amore (e l’attrazione) in coppie già rodate. Ho appena letto in bozze un libro che ha fatto molto discutere, L’intelligenza erotica. Riconciliare erotismo e quotidianità di Esther Perel (ma il titolo originale, Mating in Captivity, accoppiarsi in cattività, rende molto più l’idea). L’autrice, psicoterapeuta, ha messo in questo libro tutta l’esperienza che le arriva da anni di terapia di coppia. Soprattutto, ha avuto il coraggio di scrivere verità scomode, anche fastidiose. Per cui, ve lo consiglio: io l’ho trovato molto intelligente e interessante. Ecco in pillole cosa suggerisce per non cadere nella routine calzino-pantofola-divano-tv e continuare a “desiderare ciò che si ha già”:

Meno intimità: l’intimità rafforza l’amore ma uccide l’attrazione fisica: “Una grande intimità emotiva è spesso accompagnata da un calo del desiderio sessuale (…) Molte coppie confondono l’amore con la fusione. L’erotismo invece richiede separatezza: prospera nello spazio fra sé e l’altro”.
Meno “democrazia” e parità in camera da letto: “Sono convinta che l’enfasi su un sesso paritario e rispettoso, purgato di ogni espressione di potere, aggressione e trasgressione, sia antitetico al desiderio erotico tanto per le donne quanto per gli uomini”.
Più fantasia e coraggio: la prima per proporre (“Le fantasie sessuali hanno il potere quasi magico di guarire e rinnovare”), il secondo per rinunciare al sesso sicuro e comodo per ritrovare una passione che può essere domestica, ma non addomesticata.
Più egoismo e meno scrupoli: “Dobbiamo essere capaci di un momentaneo egoismo per essere eroticamente legati (…) Coltivare una sana mancanza di scrupoli è una soluzione interessante ai problemi di desiderio. E’ un’esperienza di fiducia rara riuscire a lasciarsi andare completamente senza rimorso o ansia, sapendo che la nostra relazione è abbastanza grande da sopportare la nostra interezza”.
Lo diceva anche mia nonna, ma la Perel lo dice meglio: un po’ di gelosia, l’ombra del “terzo” in una coppia, aiuta: “La grande illusione della coppia fissa è che crediamo che i nostri partner ci appartengano. In realtà la loro alterità è inespugnabile, il loro mistero quasi inafferrabile. Appena iniziamo a prendere atto di questo, mantenere vivo il desiderio diventa una possibilità reale.”

Infine, qui non c’è spazio ma il capitolo 8 su cosa succede al sesso quando arrivano i figli sarebbe da citare per intero.

10 thoughts on “Siete eroticamente intelligenti?

  1. Bisogna essere intelligentissimi….intelligenti non basterebbe… Bli.
    E non dimenticare mai il fattore T (tempo) per quanto intelligenti? un mese, un anno, un lustro, dieci lustri….poi basta…l’intelligenza non serve più.

  2. Ne sono usciti a centinaia di testi così, e quesi tutti scritti da donne. E io avrei una gran voglia di intervistare i mariti/compagni/fidanzati (chiamali come vuoi) delle autrici…;-)

  3. Placida: in effetti il loro punto di vista sarebbe interessante! Sono tutti scritti da donne perché solo noi analizziamo, quasi vivisezioniamo sesso e sentimenti. Loro lo vivono senza tante menate, è vero. O se non sono soddisfatti cercano altrove…

  4. Raffa: non serve più l’intelligenza erotica o l’intelligenza tout court?

  5. Aggiungerei anche che non arrivare tutte le sere alle 10 già sfatte da una giornata terribile e addomentate in pigiama sul divano potrebbe aiutare. Così come aiuterebbe evitare di passare il week end in tuta da ginnastica perché si è troppo stanchi anche per aver voglia di pettinarsi e vestirsi, visto che lo fai già tutta la settimana per il mondo esterno. E un tot di altre cose che farei se non avessi il maledetto vizio di lavorare…

  6. Ciao, sono ritornata qui. Caspitina Blì!!!!! Se non è cosi’ scappiamo, se è così scappiamo lo stesso. Non è che quell’eroticamente intelligenti sta in quel punto di sospensione perfetto tra ciò che tu chiami “il perdurare” e “le pantofole”? Accidenti!!!! E’come si fa!!!!!!! ;) ;)

  7. Serpe: sì, ma anche no. Sono la prima a denigrare quel lavoro che “mi consuma gli occhi e mi mangia le giornate” per dirla con Fossati, ma non si può e non si deve smettere di vivere per quello.

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