Domani sarò a casa per l’inaugurazione di Slow Fish, seconda edizione, dal 4 al 7 maggio alla Fiera di Genova. Quest’anno si pone l’accento in particolare sulla biodiversità e la tutela di fauna ittica e acque. Ma quello che mi interessa è anche il colore rosa di questa edizione: ci saranno le donne Imraguen che producono bottarga in Mauritania, le affumicatrici di pesce del villaggio di Chokomey nel sud ovest del Ghana e le raccoglitrici di alghe del Cile. Protagoniste di un’economia spesso di sussistenza che però fa della pesca un’attività compatibile con il rispetto di coste ed ecosistemi.
Ovviamente, vado anche perché, visto il marchio SlowFood, il palato sarà protagonista, con le degustazioni guidate dei Laboratori del Gusto e soprattutto la gastronomia-spettacolo del Teatro del Gusto, dove grandi chef italiani e stranieri si esibiranno ai fornelli e daranno consigli per acquistare, pulire e cucinare il pesce migliore. E dopo aver imparato tutti i trucchi da loro, saccheggerò il mercato della manifestazione per replicarli a casa. Yum!
Orbene lo ammetto! a me il pesce non piace
quindi se avete notizie di un Slow little female florence fatemelo sapere:)
Mi offro come cavia.
(nell’attesa stasera me ne vado a cena al Gran Gotto ;-**)
Luca: ok, anche io sarei interessata!
Placida: Il Gran Gotto non vale! Ma tu a Slow Fish non passi?
No, troppo caos…:-*